Sindrome di Munchausen per procura

di Redazione

La Sindrome di Munchausen per procura è una patologia psicologica subdola e di difficile individuazione.

Abbiamo già analizzato la Sindrome di Munchausen, patologia psicologica che induce chi ne è affetto a ledere deliberatamente il proprio corpo con la speranza di ricreare segni e sintomi di una vera e propria malattia e, dunque, sottoporsi a continue visite mediche con lo scopo di attirare l’attenzione su di sé.

SINDROME DI MUNCHAUSEN PER PROCURA

Caratteristiche e varianti della Sindrome di Munchausen per procura

Modus operandi dei pazienti affetti da Sindrome di Munchausen per procura


Esiste, però, una versione della malattia, chiamata Sindrome di Munchausen per procura, che, se possibile, è ancora più terribile. In questa patologia, il cui funzionamento è identico, in tutto e per tutto a quella sopra descritta, il paziente affetto non danneggia se stesso bensì il corpo di un’altra persona nella speranza di instillare compassione e ammirazione nella comunità (a causa dell’affetto e della premura con la quale il paziente si occupa del “malato”) e di instaurare un rapporto intimo con la figura medica che esegue continue, inutili, diagnosi e prescrive le necessarie terapie.

Solitamente coinvolge, nella forma classica, una madre, affetta da Sindrome di Munchausen per procura, e il proprio (nel peggiore dei casi i propri) figlio il quale subisce dei veri e propri abusi affinché risulti essere sempre ammalato.

DESCRIZIONE DELLA SINDROME DI MUNCHAUSEN PER PROCURA

Secondo Roy Meadow, il primo a descrivere tale patologia, la Sindrome di Munchausen si può definire come: “La produzione deliberata o simulazione di segni e sintomi fisici o psichici in un’altra persona che è affidata alle cure del soggetto. Tipicamente la vittima è un bambino piccolo, e il responsabile è la madre del bambino. La motivazione di tale comportamento viene ritenuta essere il bisogno psicologico di assumere, per interposta persona, il ruolo di malato” oppure ancora “la situazione in cui i genitori, o inventando sintomi e segni che i propri figli non hanno, o procurando loro sintomi e disturbi (per esempio somministrando sostanze dannose), li espongono ad una serie di accertamenti, esami, interventi che finiscono per danneggiarli o addirittura ucciderli”.

Questa definizione, così terribile, si è resa necessaria poiché si è rilevato come, nel corso degli anni e delle revisioni cliniche, la diagnosi di Sindrome di Munchausen venga solitamente effettuata soltanto dopo 6 mesi dall’insorgenza dei primi sintomi, periodo sufficiente affinché il soggetto coinvolto passivamente muoia a causa degli abusi subiti.

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