Ebbene il 63% delle persone curate con antibiotici non sarebbero incorsi in alcuna complicazione mentre il 31% dei pazienti chirurgicamente trattati avrebbe avuto un decorso post operatorio lungo e quanto mai complesso.
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I rischi di un’operazione chirurgica, specie in in caso diffuso e comune come questo, potrebbero infatti essere superiori ai benefici, specialmente nelle fasi iniziali della malattia (ovverosia non appena si sia rinvenuto un processo infiammatorio a carico dell’appendice) e, dunque, potrebbe essere sufficiente, alla risoluzione del problema, l’assunzione di specifici farmaci antibiotici che, da soli, potrebbero riuscire a far rientrare, completamente nonché definitivamente, l’emergenza.
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A dimostrarlo, dopo mesi di analisi, ricerche, test pratici e sperimentazioni scientifiche condotti su oltre 900 individui adulti malati di appendicite, sarebbero stati i medici del Nottingham Digestive Diseases Centre, struttura ospedaliero-universitaria affiliata alla prestigiosa Università di Nottingham.
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I succitati pazienti, tutti con una diagnosi di appendicite in fase iniziale e tutti perfettamente guariti al termine dello studio in questione, sarebbero stati trattati alternativamente con la chirurgia piuttosto che con la su indicata cura farmacologica.
Ebbene, come appurato dai ricercatori inglesi che, per molti mesi, avrebbero con attenzione seguito l’iter terapeutico dei pazienti in via di guarigione, addirittura il 63% delle persone curate con antibiotici non sarebbero incorsi in alcuna complicazione mentre il 31% dei pazienti chirurgicamente trattati avrebbe avuto un decorso post operatorio lungo e quanto mai complesso.