Tecnologia bionica per sconfiggere la cecità

di Redazione

Codesti occhiali, come specificato da Nature Photonics, sarebbero in grado, grazie ad una micro-camera, di catturare le immagini e gli impulsi luminosi provenienti dal mondo esterno.

Tecnologia bionica per sconfiggere la cecità

Solamente poche settimane fa rendevamo conto al lettore che la prestigiosa università inglese di Oxford, una tra le più importanti e rinomate per la ricerca medica e scientifica, sarebbe in questi giorni riuscita ad elaborare, grazie ad un’azienda tedesca specializzata in bio e nanotecnologie, un vero e proprio occhio bionico che, impiantato direttamente sotto la retina dell’individuo cieco, e naturalmente collegato ai nervi ottici, sarebbe in grado di ridare la vista a chiunque l’abbia perduta per una qualsiasi patologia piuttosto che per un qualsiasi altro trauma.

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Oggi, nonostante il tenore della notizia sia il medesimo così come, ne siamo sicuri, medesima sarà la risonanza che la stessa sicuramente avrà a livello internazionale, vorremmo comunicare a tutti i nostri più fedeli lettori che l’Università di Stanford, negli Stati Uniti d’America, sarebbe riuscita ad elaborare, e sperimentare su modello murino, una sorta di occhiale bionico, e fotovoltaico, che, grazie alla propria innovativa tecnologia, potrebbe consentire a chiunque di sconfiggere la cecità senza, tuttavia, dover subire alcuna invasiva operazione chirurgica.

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Codesti occhiali, come specificato da Nature Photonics, sarebbero in grado, grazie ad una micro-camera, di catturare le immagini e gli impulsi luminosi provenienti dal mondo esterno.

IMMAGINI IN 3D DELL’INTERNO DEL CORPO UMANO

Da qui, in seguito all’elaborazione che subirebbero, e che li trasformerebbe in segnali ad infrarossi, grazie all’utilizzo di un computer letteralmente microscopico, i succitati stimoli verrebbero inviati ad alcuni particolari fotodiodi, impiantati direttamente sulla retina, che sarebbero a questo punto in grado di riattivare l’occhio facendo in modo che torni a funzionare regolarmente ed efficacemente inviando e ricevendo le necessarie indicazioni direttamente al cervello e restituendo, in questo modo, la vista al soggetto cieco.

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