Negli Stati Uniti un'azienda farmaceutica ha prodotto il primo vaccino contro l'influenza suina.
La società, Protein Sciences Corporation, con sede nel Connecticut ha vinto un primo contratto da 35 milioni di dollari con il governo americano, per sviluppare un vaccino contro l’influenza ed ha già prodotto 100.000 dosi la scorsa settimana.
La notizia è particolarmente confortante soprattutto alla luce del fatto che si teme che l’influenza suina, che sinora si è dimostrata particolarmente blanda, potrebbe ripresentarsi nel prossimo autunno ed inverno in una versione più pericolosa e mortale.
La tecnologia utilizzata per produrre il vaccino è quella, già sperimentata da almeno due anni, che prevede l’utilizzo, invece che di virus influenzali vivi, di una particolare proteina, l’emoagglutinina, che può essere ottenuta, attraverso opportune manipolazioni genetiche, nelle cellule di insetto che vengono infettate con un particolare virus modificato geneticamente (baculovirus) che le stimola a produrre la proteina.
Tale procedimento evita il grande rischio che si potrebbe correre ad usare grandi quantità di virus vivi per produrre i vaccini su colture di uova di pollo come comunemente si procede.
Essendo poi il bruco, l’insetto utilizzato dall’azienda americana, totalmente estraneo nella sua costruzione genetica alle cellule dell’uomo e degli animali si evita un altro rischio, quello che il virus, durante la fase di produzione dei vaccini possa trasformarsi e diffondersi nell’uomo.
Per vincere la sfida contro i virus influenzali, le aziende dovrebbero essere in grado di sviluppare il vaccino entro 12 settimane dall’insorgenza della pandemia, ed essere in grado di produrre almeno 50 milioni di dosi di vaccino entro 6 mesi dallo scoppio dell’infezione pandemica.
Tra le altre aziende che stanno sperimentando e producendo vaccini ci sono la svizzera Novartis, che ha annunciato in questi giorni di essere nella fase di test, in vitro e su animali, del loro primo lotto di vaccino, la francese Sanofi-Pasteur che dichiara che sarà pronta tra poche settimane e la Taiwan’s Adimmune Corporation, che è convinta di poter realizzare la sua versione del vaccino a settembre.