Celiachia: in 50 anni aumentata di 4 volte

di Redazione

In base ai risultati di uno stdio pubblicato questo mese sulla rivista Gastroenterology, si è rilevato che la celiachia colpisce 4 volte di più che negli anni 50.

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La celiachia è una reazione del sistema immunitario al glutine nella dieta: la presenza di una proteina, il glutine del frumento, dell’orzo o della segale attiva un attacco del sistema immunitario, che danneggia i villi intestinali. I disturbi causati dalla celiachia possono comprendere diarrea, disturbi addominali, perdita di peso, anemia, infertilità, perdita di denti ed anche una prematura e grave osteoporosi.

In base ai risultati di una ricerca condotta alla Mayo Clinic, pubblicato questo mese sulla rivista Gastroenterology, si è scoperto che questo male colpisce 4 volte di più che negli anni ’50 ed è diventato molto più comune. Secondo lo studio poi, la quantità di persone affette da celiachia non diagnosticata sono anch’essi in aumento, e tra qualche anno potrebbero diventare un vero problema per la sanità pubblica.

Il team di ricercatori della Mayo Clinic hanno testato campioni di sangue raccolti nella base militare Warren Air Force Base del Wyoming tra il 1948 e il 1954 con l’anticorpo prodotto dalle persone affette dalla celiachia in reazione alla presenza del glutine.

Tali test sono stati messi a confronto con un’altra serie di campioni di sangue: la prima serie su persone che hanno oggi la stessa età dei militari della base militare negli anni ’50, l’altro su un gruppo di persone nata in quegli anni.

Il risultato ha confermato quello che pensavano i ricercatori: i giovani oggi hanno una probabilità di 4,5 volte maggiore di contrarre la malattia celiaca di quelli degli anni ’50, mentre coloro che sono nati in quell’epoca sono risultati 4 volte più a rischio di celiachia.

La celiachia, secondo gli scienziati, è inusuale, ma non è più rara come un tempo, qualcosa deve essere cambiato nell’ambiente per cui essa è diventata più comune, anche se non si è ancora compreso per quale meccanismo.

Questo significa che se fino a poco tempo fa l’approccio standard nella ricerca del disturbo è stato quella di aspettare che le persone maturassero i sintomi e quindi si presentassero dal medico, oggi forse sarebbe il caso di prendere in considerazione l’idea di testare, nella popolazione in generale, la presenza di celiachia un po’ come già si fa per il colesterolo e per la pressione sanguigna.

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