Secondo uno studio realizzato dagli scienziati del Nestlé Research Center di Losanna (Svizzera) i cibi morbidi fanno assumere più calore, in quanto forma e consistenza di un cibo possono influenzare il senso di sazietà.
Gli scienziati hanno scoperto che i cibi consumati in piccoli pezzi e morsicati per più tempo anticipano il senso di sazietà rispetto a quanto accade con i cibi morbidi. Alimenti come lasagne e passato di verdura vengono mangiati con bocconi più grandi e morsi di meno, richiedendo quindi più cibo ingerito per avere lo stesso livello di sazietà.
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Lo studio ha coinvolto anche i ricercatori dell’Università di Wageningen, nei Paesi Bassi, e sono stati analizzati la masticazione, i tempi e le dimensioni del morso, di 35 cibi solidi e salati, tra cui patate bollite, broccoli, carote, carne e cibi pronti come pollo, tofu, lasagne, pizza e snack, quali tortillas e bastoncini di pesce. Le persone volontarie hanno mangiato 50 grammi di ogni cibo ogni giorno per 5 giorni di fila e le registrazioni video dei volontari che mangiavano sono state usate per calcolare il tasso di consumo (g/min), il tasso di masticazione al minuto, la dimensione media del morso (g/morso) e la durata in secondi dell’assunzione di ciascuno dei 35 cibi.
È emerso che un cibo viene masticato da un minimo di 27 volte (purè di patate) ad un massimo di 488 volte (tortillas). Quindi le persone che mangiano cibi più morbidi tendono a mangiare di più. Da questo studio chi produce alimenti proprio come la Nestlè potrà ricavare i dati utili per fornire cibi che saziano nella maniera giusta senza aumentare l’apporto di calorie.