Stanchi con l’arrivo della primavera? Un nuovo studio italiano conferma la stretta relazione fra la pressione arteriosa e le condizioni ambientali.
Con l’arrivo della primavera le giornate si allungano e le temperature si alzano, ma spesso e volentieri si presenta anche un improvviso senso di spossatezza che rende difficile ogni tipo di attività.
E chi lamenta di essere sempre stanco in primavera, in realtà non sta inventando nulla perché proprio proprio in questo periodo la pressione arteriosa mattutina e quella diurna tendono a scendere, anche se sensibilmente.
La stretta relazione fra le condizioni ambientali e la pressione era già stata messa in evidenza da alcuni studi precedenti, ma adesso viene ulteriormente confermata da una recente ricerca condotta dall’Università di Firenze e dall’Università Bicocca di Milano e pubblicata sulla rivista Hypertension.
Secondo i ricercatori esiste un’evidente correlazione fra la pressione arteriosa e le condizioni ambientali: la pressione infatti scende in media di 0,14 punti per ogni grado di temperatura in più che viene registrato durante il giorno.
PRESSIONE BASSA. DA COSA DIPENDE?
Oltre a questo calo conclamato, si aggiunge anche un fenomeno classico della bella stagione: la pressione scende di mezzo punto anche la mattina (quando generalmente si registra un rialzo pressorio) proprio in relazione a ogni ora di luce in più.
È il caldo che va ad incidere sull’abbassamento della pressione visto che favorisce la dilatazione dei vasi, stimola la sudorazione e fa perdere sodio.
Ad essere particolarmente sensibili a queste variazioni di temperatura poi sono sopratutto gli over 65.
Il nuovo studio, condotto da Pietro Amedeo Modesti, docente di medicina interna all’Università di Firenze, è stato condotto per due anni coinvolgendo un gruppo di 1.897 pazienti, alcuni dei quali già in cura per l’ipertensione.
Praticamente i volontari sono stati monitorati costantemente con un apparecchio che misurava loro la pressione (24 h su 24) collegato a una piccola stazione meteo portatile che registrava anche la temperatura e l’umidità. In questo modo è stato possibile osservare con precisione la relazione fra variazione della temperatura e della pressione arteriosa.
I risultati dello studio si dimostrano molto importanti soprattutto per i pazienti che soffrono di ipertensione e che sono già in cura: è bene ricordare che la terapia infatti va regolata tenendo conto delle variazioni stagionali.
Con l’arrivo della bella stagione il medico va a ridurre le dosi dei farmaci ai pazienti proprio per evitare cali di pressione eccessivi.
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