Cinque campanelli d'allarme per prevenire l'ictus: la guida di un noto cardiologo americano
Secondo un famoso cardiologo e neurologo statunitense sarebbe possibile prevedere un possibile attacco di ictus o un infarto facendo attenzione a cinque particolari campanelli d’allarme.
Ne è assolutamente convinto il dottor Patrick D. Lyden del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles e direttore del Programma Stroke al Cedars-Sinai Medical Center (CSMC) che ha svelato cinque particolari sintomi improvvisi e gravi che potrebbero indicare l’imminente insorgenza di un ictus. Intervenire tempestivamente può non solo salvare la vita, ma anche ridurre i danni riportati dal paziente.
Ecco i sintomi da tenere sotto controllo.
Attenzione se avvertire un improvviso intorpidimento sul lato del corpo, braccio o gamba o la debolezza a livello del viso.
Attenzione se all’improvviso vi rendete conto che la persona avverte un senso di confusione improvvisa, difficoltà a parlare a capire quello che accade intorno.
Altro sintomi da tenere in considerazione è l’improvvisa difficoltà visiva da uno dei due occhi.
Attenzione anche se sopraggiunge una grave difficoltà di deambulazione, vertigini, perdita dell’equilibrio o di coordinazione.
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Possono presentarsi altri sintomi come ade esempio un violento e improvviso mal di testa senza che sia apparentemente legato a una causa in particolare.
Il dottor Lyden avverte che l’ictus può manifestarsi all’improvviso anche senza destare alcun sospetto. Il cardiologo avverte che se si avverte anche solo uno sintomi citati, è bene non sottovalutarlo e correre subito ai ripari, solo in questo modo può essere possibile prevenire l’ictus o quanto meno ridurne gli effetti, come l’invalidità.
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Intervenire tempestivamente è con la giusta terapia farmacologia entro breve dal primo insorgere dei sintomi eclatanti è fondamentale e può realmente incidere sulla sopravvivenza e sull’invalidità del paziente. Secondi i dati diffusi dal dottor Lyden, se vengono somministrati i farmaci entro 3 ore dall’insorgenza dei sintomi è possibile migliorare i risultati del 30%.
Il problema consiste anche nel fatto che nel corso degli ultimi anni l’ictus ha cominciato a colpire non solo gli anziani, ma anche persone più giovani e si è passati in media da un’età di 69-71 anni a meno di 55. La prevenzione e la tempestività sono assolutamente fondamentali.
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