Di recente ha assunto grande importanza la dieta molecolare, secondo la quale per dimagrire non è necessario limitare l’assunzione di calorie, quanto piuttosto scegliere gli alimenti in base alle molecole contenute al loro interno.
Pier Luigi Rossi, professore dell’Università di Bologna, in occasione del recente congresso nazionale della Sime (Società italiana di medicina estetica), ha presentato i dettagli della dieta molecolare, spiegando che tutte le molecole presenti negli alimenti (carboidrati, grassi, proteine, vitamine, acqua e sali minerali) interagiscono con il Dna e stimolano l’organismo ad aumentare di peso o a perderlo agendo direttamente sull’attività dei geni.
Nella dieta molecolare viene dato grande risalto al modo in cui le varie molecole influenzano l’azione degli ormoni insulina, cortisolo e glucagone. Con una dieta molecolare quindi si tengono sotto controllo gli sbalzi della glicemia, in quanto un aumento della glicemia provoca un aumento dell’insulina; si attiva il glucagone, conosciuto anche come l’ormone del digiuno che favorisce il mantenimento nella norma dei livelli di insulina e glicemia; si limita l’aumento dei valori del cortisolo, l’ormone dello stress che può influenzare negativamente l’equilibrio e le funzioni intestinali.
Inoltre in tutti gli alimenti si possono calcolare gli Ages (advanced glycation end products), molecole tossiche che si formano come conseguenza di diversi tipi di cottura e possono danneggiare i tessuti connettivi. Alimenti come la pasta, la crosta di pane bianco, la carne arrosto, il latte UHT oppure fresco ma bollito, i dolci preparati al forno, i dolcificanti e le bevande light sono piene di Ages, mentre cibi come le verdure, il latte fresco pastorizzato, i cibi cotti a fuoco lento oppure al vapore ne hanno di meno. Una grande concentrazione di Ages rende più fragile il tessuto connettivo e la pelle più vulnerabile alla formazione di depositi di grasso, come spiegato dagli esperti.