I risultati di due nuovi studi pubblicati su The Lancet hanno confermato il legame tra lo smog e il rischio di cancro al polmone e quello di infarto del miocardio. Il primo studio, coordinato dalla Danish Cancer Society, ha preso in esame 313 mila persone in 9 paesi europei per 13 anni.
Questa ricerca (“L’inquinamento atmosferico e l’incidenza del cancro al polmone in 17 coorti europee: analisi prospettiche dallo Studio europeo delle coorti sugli effetti dell’inquinamento atmosferico”) ha scoperto un evidente legame tra l’esposizione alle polveri sottili, tra cui PM2,5 e PM10 e un particolare tipo di tumore, l’adenocarcinoma. I ricercatori hanno voluto valutare il legame tra l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico e l’incidenza del cancro ai polmoni in alcune popolazioni europee.
► TÈ VERDE PREVIENE IL TUMORE AL POLMONE
Nei 13 anni di follow-up sono stati diagnosticati 2.095 casi di cancro polmonare ed è stata trovata un’associazione nei soggetti maggiormente esposti alle polveri sottili. Si è scoperto inoltre che ad ogni incremento di 5 μg/m3 di PM2,5 il rischio di tumore al polmone cresceva del 18%, mentre ad ogni aumento di 10 μg/m3 di PM10, il rischio saliva del 22%. La cosa peggiore è che i tumori si sono verificati anche in alcuni soggetti esposti alle polveri entro i limiti previsti dalle norme Ue, che sono 40 μg/m3 di PM10e 25 per il PM2,5. Durante questa ricerca il 20% degli italiani coinvolti ha dichiarato di avere problemi respiratori favoriti dal peggioramento della qualità dell’aria che si è verificato negli ultimi 10 anni secondo l’81% della popolazione nazionale.
Il secondo studio invece ha rilevato che l’esposizione acuta ad inquinamento atmosferico è legata ad infarto del miocardio. Rimane però ancora incerto il suo effetto sull’insufficienza cardiaca.