Negli Stati Uniti sono stati registrati 4 casi in cui si sono avute complicazioni neurologiche nei bambini affetti dall'influenza suina..
Tutti e 4 i bambini sono stati curati in un ospedale di Dallas e sono guariti senza complicazioni, così come è stato riportato in un rapporto del Center for Desease Control, l’agenzia governativa statunitense che si occupa di monitorare ed informare sulla salute della popolazione.
I medici alla notizia non sono rimasti sorpresi, visto che le complicazioni neurologiche e cerebrali legate alle influenze stagionali non sono certo una novità.
Finora il virus dell’influenza suina si sta comportando esattamente come le influenze stagionali degli ultimi anni, e quindi è più che probabile che anche nel caso delle complicazioni a livello neurologico ci saranno dati analoghi a quanto accaduto in passato.
Si tratta evidentemente anche di una questione numerica e statistica. Le complicazioni cerebrali viaggiano di pari passo con i numeri dell’influenza, e nella stragrande maggioranza dei casi colpiscono i bambini.
Gli esperti si aspettano dunque, visto la grande diffusione pandemica della malattia, che potrebbero esserci casi di complicazioni in misura maggiore che in passato, mano a mano che il virus pandemico si diffonde.
Gli esperti sottolineano che i genitori non dovrebbero allarmarsi, ma se notano nel bambino un cambiamento della personalità, come maggior irritabilità o problemi di memoria, subito dopo la comparsa dei sintomi dell’influenza, dovrebbero parlarne con il medico.
I quattro bambini dell’ospedale texano hanno manifestato sintomi come convulsioni, confusione e delirio dopo circa 4 giorni dall’insorgere dell’influenza. Le complicazioni tuttavia sono state meno gravi rispetto a quelle precedentemente descritte dalla letteratura medica riguardanti precedenti casi accaduti durante le influenze stagionali.
Secondo gli studiosi, complicazioni come gli attacchi epilettici sono moderatamente comuni tra gli effetti collaterali dell’influenza, ma i casi di morte legati a ciò non superano i due casi l’anno.
Alcuni ceppi influenzali sono peggio degli altri quando si tratta di effetti collaterali al sistema nervoso o al cervello, per ora sul virus H1N1 si sa ancora ben poco al riguardo e comunque per ora il decorso della malattia sembra mantenersi su forme assai miti e poco aggressive.
Resta alta comunque l’attenzione per quei casi in cui potrebbe essere più facile trovarsi di fronte allo sviluppo di complicazioni.
Fonte: New York Times 23/7/2009