Dopo aver subito un attacco di cuore è indispensabile cambiare le proprie abitudini alimentari e cominciare a mangiare in modo più sano: sarebbe questo l’unico modo per poter ridurre del 30-40% il rischio di morire d’infarto.
È uno studio condotto dai ricercatori della Harvard School of Public Health e pubblicato sulla rivista Jama Internal Medicine a sottolineare l’importanza di una sana alimentazione dopo un attacco cardiaco.
Che cosa s’intende per alimentazione sana? In effetti i ricercatori indicano un’alimentazione molto simile alla nostra dieta mediterranea.
Fra gli alimenti particolarmente consigliati troviamo la pasta e il riso, ma anche i fagioli, i cereali e la soia, ricchi di proteine vegetali e l’acido glutammico, una particolare proteina vegetale che abbassa la pressione arteriosa massima.
DIETA SANA FONDAMENTALE PER LA SALUTE DEL CUORE
Alimenti indispensabile in una dieta sana è anche il pomodoro, ricchissimo di licopene (si trova nella buccia), un potente antiossidante in grado d’impedire la formazione delle placche nei vasi sanguigni che, ostruendoli, possono causare ictus e infarti.
I ricercatori hanno condotto il loro studio su un gruppo di oltre 400 pazienti, donne e uomini colpiti da infarto. Nel corso dello studio, circa 1000 volontari sono deceduti anche per cause non legate strettamente a problemi di carattere cardiovascolare.
I dati però hanno dimostrato che dopo il primo infarto i volontari poi deceduti avevano continuato a seguire una dieta alimentare scorretta. Per chi invece aveva cambiato abitudini alimentari optando per una sana alimentazione, il rischio d’infarto si abbassava del 40% e il segreto stava risiedeva in un’alimentazione povera di grassi in grado anche di abbassare il colesterolo.
Secondo i ricercatori è possibile ridurre concretamente il rischio di attacco cardiaco anche solo attraverso una serie di piccole modifiche dell’alimentazione: con questi accorgimenti si possono ottenere gli stessi effetti di altri tipi di interventi, come ad esempio la somministrazione di farmaci in grado di abbassare il colesterolo.
Foto Thinkstock