Le cellule hanno il compito di proteggere il materiale genetico dal trascorrere del tempo, ma sono sovraesposte particolarmente agli accadimenti della vita. Così, le cellule possono essere compromesse, con gravi conseguenze per ciò che concerne la salute. Ad esempio, la parte finale dei cromosomi, ovvero i telomeri, può risentire dalla depressione. Lo rivela uno studio condotto da un team di ricercatori coordinati da Josine Verhoeven, professore della Vrije Universiteit di Amsterdam.
Il team ha infatti rivelato che in chi soffre o ha sofferto in passato di depressione la lunghezza dei telomeri è ridotta, un fenomeno indipendente da altri fattori di rischio e che potrebbe essere un incentivo al fine di spiegare l’aumento dell’incidenza di patologie connesse all’invecchiamento.
Tra queste malattie, per esempio, occorre menzionare cancro, diabete, obesità e malattie cardiovascolari.
Verhoeven e colleghi hanno effettuato un analisi del Dna ricavato da campioni di sangue di più di 2.400 individui. Fra questi più di un terzo era depresso, mentre un altro terzo aveva sofferto di depressione in passato. E’ stato così scoperto che indipendentemente da fattori di rischio che possono essere associati a questa malattia, come l’abuso di alcolici e condurre uno stile di vita poco attivo, la depressione accorcia i telomeri. L’effetto che ne scaturisce appare in particolar modo evidente nei partecipanti affetti dalle forme di depressione più gravi e croniche.
Tale studio su larga scala offre prove convincenti dell’associazione della depressione con diversi anni di invecchiamento biologico evidenziano Verhoeven e colleghi, stando ai quali l’accorciamento dei telomeri potrebbe essere causato dallo stress causato dalla depressione. I dati oggi a disposizione non consentono però né di stimare la pericolosità di questa situazione, né di capire se si possa in qualche modo porvi rimedio.