La maggioranza degli adulti - oltre il 70% - avvertono i sintomi di epatite acuta di tipo B, mentre nei bambini molto piccoli, fino ai 5 anni di età, l'infezione epatica può essere asintomatica.
Se compaiono, i sintomi dell’epatite acuta B si presentano in una vasta gamma di manifestazioni.
Un sintomo evidente è la febbre, accompagnata dalla caratteristica colorazione gialla provocata dall’ittero sulla pelle e nell’occhio.
Affaticamento e nausea accompagnata da vomito e da scarso appetito sono anche tra i sintomi più comuni, insieme con la presenza di dolori a livello addominale che possono anche essere diffusi in altre zone, con prevalenza per il fianco destro.
Le urine risultano molto scure, e le feci assumono una colorazione giallastra e chiara.
Generalmente i sintomi appaiono 90 giorni dopo che si è contratto il virus, ma non è una regola certa, visto che possono comparire anche a distanza di sei settimane o addirittura sei mesi dopo.
I sintomi possono durare da un arco temporale di poche settimane fino a sei mesi.
La forma cronica dell’epatite B si sviluppa con le stesse modalità dell’epatite acuta, ma a causa dell’incapacità dell’organismo di guarire dall’infezione e di sviluppare gli anticorpi essa permane nell’organismo, in una forma sia sintomatica, con le stesse manifestazioni dell’epatite acuta, sia, più sovente, asintomatica, ma non per questo meno pericolosa.
Circa il 15% -25% delle persone con l’epatite cronica B sviluppano infatti gravi malattie al fegato, che possono avere complicazioni quali la cirrosi, l’insufficienza epatica e lo sviluppo di forme tumorali superiore di almeno 200 volte. In più coloro che sono affetti dall’epatite cronica B risultano essere portatori sani della malattia per tutta la loro esistenza.