Il farmaco brand, la sicurezza e la farmacovigilanza: tutto quello che non sapevi

di Francesca Spano

farmaci

Un vecchio detto popolare dice che i farmaci non vanno presi mai con leggerezza, perché rischiano di sistemare una parte dell’organismo e di danneggiarne un’altra. Oggi, ovviamente, i moderni studi di medicina hanno scongiurato tale possibilità, però è vero che spesso c’è poca chiarezza e informazione sul settore. Il farmaco brand, negli ultimi anni, è stato spesso sostituito con prodotti meno noti, ma con il medesimo principio attivo e in molti si sono chiesti se la qualità del rimedio è sempre la stessa e, soprattutto, come si fa a determinarla con certezza.

La qualità principale di un farmaco, oltre ovviamente alla sua tollerabilità, è data dal fatto che deve rispondere ad una serie di standard per poter essere efficace. Tutte le fasi di produzione, a partire dal reperimento della materia prima devono essere controllate e sottoposte ad esami specifici e bisogna fare attenzione pure agli eccipienti, i quali devono essere prodotti in accordo con le Norme di Buona Fabbricazione. Questi ultimi sono importanti anche per scongiurare alterazioni dovute alle variazioni climatiche, combattono la presenza di contaminazioni microbiche ed evitano la correzione del sapore originario. Nello stesso tempo, bisogna tenere presente eventuali pazienti diabetici o intolleranti che potrebbero assumere il farmaco, per cui vanno sempre controllati i livelli di lattosio, saccarosio e aspartame.

Un farmaco brand ma anche quello non di marca, quindi, deve puntare sulla purezza e la stabilità del principio attivo e sugli eccipienti presenti nel medicinale. Si devono, poi, controllare tutte le fasi di produzione, compreso il confezionamento, prima del rilascio sul mercato. Raggiungendo tutti i valori standard di sicurezza, può essere tranquillamente venduto. I farmaci generici messi in commercio di solito rispondono a questi standard, ma quello che rende più richiesti quelli brand è l’idea che appartenendo a case farmaceutiche molto note, non corrano il rischio di produrre un prodotto dalle caratteristiche non ottimali. In generale, comunque, tutti i farmaci in commercio sono validati e valutati con l’Autorizzazione di Immissione in commercio dell’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, per cui non dovrebbero esserci problemi.

Bisogna comunque fare attenzione quando si passa da un farmaco di marca ad uno generico, perché potrebbero essere diverse le dosi di somministrazione e poi andrebbero sempre valutate le condizioni cliniche del paziente. Per quanto riguarda, invece, i costi sono dettati fondamentalmente dalle spese per la produzione e la sperimentazione e solo in un secondo tempo arriva il generico. Gli studi durano fino a 12 anni e, ovviamente, richiedono oltre che tanto tempo, pure l’impiego di quantità di denaro a più zeri, che da un lato assicurano il profitto dall’altro una guarigione o un miglioramento del paziente.

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