Molto spesso fare una diagnosi precoce può salvare la vita di un individuo. E’ a questo che servono gli screening per il cancro (ed anche per altre patologie). Per ciò che riguarda il tumore del colon retto, si pensa erroneamente (e si cerca sempre di rimandare) solo alla colonscopia, ma così non è: esistono altri test meno invasivi e fastidiosi da poter affrontare per tenere sotto controllo la situazione. Ecco quali sono.
La diagnosi precoce del tumore del colon-retto
I test di screening servono a trovare un tumore prima che questo dia i propri sintomi (cosa che spesso accade in fase molto avanzata). Se fatti con regolarità questi test, possono individuare masse neoplastiche sul nascere, di pochi millimetri, più facili da asportare e curare, con un alto tasso di guarigione totale. Nel caso degli screening per il tumore del colon, si possono individuare anche alcune forme precancerose, che vanno tolte: la malattia è in questo caso infatti, sppesso conseguente ad evoluzione di lesioni benigne (i polipi adenomatosi) della mucosa intestinale.
Gli screening si dovrebbero cominciare a fare all’età di 50 anni, o anche prima se hanno una storia familiare di cancro al colon o del retto o altre patologie del colon che possono aumentare tale rischio.
Ricerca sangue occulto nelle feci (e test immunochimici)
Non è invasivo. Consiste nella raccolta a domicilio delle feci, con un kit che solitamente viene fornito dalle asl insieme alle istruzioni. Poi si porta il tutto in un qualunque laboratorio. Avere sangue nelle feci può essere sintomo di polipi, tumore, ma anche condizioni benigne come emorroidi. Il passo successivo è una colonscopia per individuare la natura del problema. Il test del sangue occulto nelle feci, viene eseguito in forma gratuita ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni.
Colonscopia
Utilizza un tubo flessibile, illuminato con una piccola telecamera atto a guardare-da dentro il corpo- l’intera lunghezza del colon e del retto. Se vengono trovati polipi, possono essere rimossi durante il test. Per prepararsi alla colonscopia può essere necessario seguire una dieta speciale nelle 48 ore precedenti, o utilizzare lassativi. C’è possibilità di sedazione se si vuole. Se nulla viene rilevato durante il test, si potrà stare tranquilli per i successivi 10 anni, trattandosi di problematiche a lentissima evoluzione (i polipi impiegano dai 7 ai 15 anni per evolvere in lesioni maligne).
Sigmoidoscopia flessibile
E’ molto simile alla colonscopia, ma esamina solo una parte del colon e del retto. Se vengono trovati polipi, possono essere rimossi. E’ un’indagine diagnostica meno fastidiosa della colonscopia, più di rado è chiesta la sedazione.
Clisma opaco a doppio contrasto
E’ un test a raggi x. Si inietta un liquido di contrasto (bario) dal retto fino a tutto il colon, utilizzando aria per diffonderlo e poi si fanno i raggi. Richiede una preparazione intestinale, ma la sedazione non è necessaria. Se si evidenziano polipi o altre anomalie, non è possibile fare asportazioni, occorrerà rimandarle ad una colonscopia. Il clisma opaco come screening si ripete ogni 5 anni.
Colonscopia virtuale
E’ una scansione del colon e del retto, che produce immagini a sezione trasversale. Serve una preparazione intestinale, ma non la sedazione.Dell’aria viene pompata nel retto fino al colon, e quindi uno scanner CT viene usato per prendere immagini. Non può però asportare tessuti polipi. La colonscopia virtuale deve essere fatto ogni 5 anni.
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Foto: Thinkstock
Fonte: Cancer.org