Una stenosi della valvola aortica corrisponde ad un restringimento della valvola cardiaca dovuta a diverse possibili cause: questa impedisce il normale funzionamento del cuore, e dunque il corretto flusso e pompaggio del sangue in circolo con conseguenze anche pericolose per la vita. Scopriamo insieme come si fa la diagnosi e quali sono i rischi a cui si va incontro se tale patologia non viene curata.
Rischi e complicanze di stenosi aortica
Una stenosi della valvola aortica – qualunque sia la causa che la determina – rappresenta un rischio grave per la salute. In presenza di questa condizione infatti il ventricolo sinistro deve lavorare di più per pompare una quantità sufficiente di sangue nell’aorta e poi al resto del vostro corpo. In seguito a questo maggiore impegno tende ad inspessirsi, ad ingrossarsi: ciò inizialmente aiuta a pompare il sangue con maggiore forza, è un adattamento fisiologico spontaneo, ma alla lunga non si riuscirà più a mantenere il passo, portando un indebolimento (e sfiancamento) della valvola aortica oltre che di tutto il cuore. A questo punto compaiono di solito anche i primi sintomi evidenti o direttamente a dei pericoli inaspettati:
• Dolore al petto (angina)
• Svenimento (sincope)
• insufficienza cardiaca
• Ritmo cardiaco irregolare (aritmie)
• arresto cardiaco
Come si fa la diagnosi?
Tale condizione è spesso asintomatica e quindi può venire scoperta per caso durante un controllo di routine, oppure alla nascita, o da adulti in seguito a disturbi specifici: tutto ovviamente dipende dalle cause della stenosi della valvola aortica. Tuttavia per una diagnosi servono al medico una precisa storia clinica, una visita (con auscultazione del cuore) e una serie di possibili indagini diagnostiche. Le seguenti:
• Ecocardiogramma. E’ un’ecografia del cuore. Permette attraverso gli ultrasuoni di vedere direttamente se esistono anomalie strutturali del cuore, dei vasi sanguigni e delle valvole. Questo test aiuta il medico a diagnosticare la stenosi della valvola aortica, valutare la gravità della sua condizione e determinare il trattamento più appropriato per la vostra condizione. Un ecocardiogramma sarà utilizzato anche per monitorare l’evoluzione della situazione nel tempo.
• Elettrocardiogramma (ECG). Registra gli impulsi elettrici cardiaci e può indicare un’anomalia.
• Radiografia del torace: consente di valutare la dimensione e forma del cuore (e del ventricolo: se ingrossati possono essere sinonimi di una stenosi aortica). Tale indagine può dare anche altre informazioni, anche sul correlato stato di salute dei polmoni.
• Cateterismo cardiaco. E’ un test invasivo che si fa se le altre indagini diagnostiche non forniscono informazioni sufficienti per la diagnosi o la gravità. Un catetere viene inserito in un vaso sanguigno e spinto fino al cuore per controllare il tutto da dentro. Si può usare anche un mezzo di contrasto.
• Test di allenamento. O sotto sforzo: a volte i disturbi non sono visibili a riposo.
• TAC. Offre una visione più dettagliata della radiografia del cuore e delle valvole. Lo stesso vale, seppur con tecnica diversa per la Risonanza magnetica.
Questi test e altri aiutano il medico a determinare quanto sia grave la stenosi della valvola aortica e quindi raccomandare una possibile cura o un attento monitoraggio nel tempo.
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Fonte: Mayo Clinic
Foto: Thinkstock