Non esiste una cura per il deficit di attenzione e iperattività (ADHD), ma un serio trattamento, una terapia è possibile e può aiutare ad alleviare i sintomi rendendo la condizione meno problematica per la vita sociale e quotidiana. L’ADHD può essere trattato con farmaci o terapia, ma una combinazione di entrambi è spesso il modo migliore per affrontare il tutto.
Farmaci per il deficit di attenzione ed iperattività
Il trattamento di solito è prescritto da uno specialista, come ad esempio un pediatra o psichiatra. Esistono attualmente quattro tipi di farmaci autorizzati per il trattamento di ADHD:
- metilfenidato
- dexamfetamine
- lisdexamfetamine
- atomoxetina
Tali farmaci non rappresentano una cura permanente per l’ADHD, ma possono aiutare a controllare i sintomi: facilitano la concentrazione, la calma, tengono sotto controllo l’impulsività, favoriscono nuovi apprendimenti ed abilità. Alcuni di questi medicinali vanno assunti ogni giorno, altri solo nel periodo della scuola, quando concentrazione e calma sono maggiormente richiesti. Interruzioni di trattamento sono a volte raccomandati, per valutare se il farmaco è ancora necessario. Il dosaggio viene dato con gradualità (si inizia con piccole dosi) per arrivare in alcuni giorni al fabbisogno necessario. Necessario fare altrettanto in caso di sospensione, come pure i controlli regolari dallo specialista per valutarne l’efficacia e controllare eventuali effetti collaterali.
Terapia
Così come l’assunzione di farmaci, diverse terapie possono essere utili nel trattamento dell’ADHD nei bambini, adolescenti e adulti. La terapia è efficace anche in caso di problemi correlati come disturbi della condotta o ansia. Alcune delle terapie che possono essere utilizzate sono riportate qui di seguito.
Psicoeducazione
Con la Psicoeducazione il paziente viene incoraggiato a parlare dell’ ADHD e di come caratterizza la sua vita. Può aiutare i bambini, gli adolescenti e gli adulti a fare meglio la diagnosi e ad affrontare e vivere con maggiore controllo e serenità la condizione.
Terapia comportamentale e cognitivo -comportamentale
La terapia comportamentale fornisce il supporto per gli accompagnatori dei bambini con ADHD, e può coinvolgere insegnanti e genitori. La terapia comportamentale di solito consiste nella gestione del comportamento, che utilizza un sistema di premi per incoraggiare il bambino a cercare di controllare il proprio disturbo.
Se il bambino ha l’ADHD, è possibile identificare tipi di comportamento che si vuole incoraggiare, come ad esempio lo stare seduto a tavola per mangiare. Per gli insegnanti, la gestione del comportamento implica la conoscenza di come pianificare e strutturare le azioni, e per lodare e incoraggiare i bambini anche in caso di piccoli progressi.
La terapia cognitivo-comportamentale è invece mirata al dialogo tra paziente e specialista psicoterapeuta. La seduta può esser di gruppo o individuale a seconda dei casi.
Formazione dei genitori e programmi di educazione
Se il bambino ha l’ADHD, sono importanti i programmi di formazione e istruzione rivolti ai genitori e creati su misura: aiutano a rapportarsi con i figli, nel dialogo, nel gioco, negli impegni scolastici. Questi programmi sono solitamente organizzati in gruppi e possono durare diverse settimane. Esse mirano a insegnare ai genitori e gli accompagnatori su gestione del comportamento (vedi sopra). Aiutano anche a condividere le problematiche genitoriali quotidiane al riguardo. Solitamente tali gruppi sono organizzati da centri specialistici o associazioni dedicate a questo disturbo.
Dieta
Le persone con ADHD dovrebbe mangiare una dieta sana ed equilibrata. Alcune persone possono però notare un legame tra alcuni tipi di cibo ed un peggioramento dei sintomi di ADHD. Ad esempio, lo zucchero, coloranti e additivi, e caffeina sono spesso accusati di aggravare l’iperattività, e alcune persone credono di avere intolleranze al frumento o di prodotti lattiero-caseari che gli alterano la sintomatologia. Se questo è il caso, è opportuno tenere un diario di ciò che si mangia e si beve, e quale comportamento questo provoca: portare poi il tutto allo specialista e fare eventualmente riferimento ad un nutrizionista per cambiamenti nell’alimentazione: non cambiare la dieta al bambino da soli. Alcuni studi hanno suggerito che gli integratori di omega-3 e acidi grassi omega-6 possono essere utili nelle persone con ADHD, anche se le prove a sostegno di ciò sono ancora molto limitate. Si consiglia di parlare con il medico prima di usare qualsiasi integratore o erbe, perché alcuni possono reagire in modo imprevedibile con farmaci o renderli meno efficace.
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Fonte: Nih.gov
Foto: Thinkstock