Tutti i fattori che fanno la differenza nella selezione dei test allergologici oggi qui in Italia
Le persone che manifestano dei sintomi lievi tendono a sottovalutare l’importanza degli esami medici perché non devono confrontarsi con problemi gravi, rilevanti o invalidanti. In questi casi, infatti, le allergie non provocano delle conseguenze in grado di influenzare la quotidianità o l’attività professionale. Per dipanare qualsiasi dubbio e prevenire un’eventuale peggioramento si possono consultare degli specialisti in grado diagnosticare le cause e stabilire le cure più appropriate con dei test ematici allergologici. Il medico, dopo un colloquio iniziale, prescrive l’esame più opportuno per valutare l’intensità della reazione e individuare l’allergene responsabile della crisi. L’allergologo decide quale analisi deve condurre il paziente in base all’età anagrafica, alla storia clinica personale e ai sospetti maturati durante l’indagine iniziale. Vi sono diverse opzioni disponibili e in questo articolo scopriremo quali sono le principali prove allergiche che si possono prescrivere per identificare il problema.
Quali sono, a cosa servono e per quali finalità vengono disposti i test allergologici?
Gli esami forniscono le informazioni indispensabili per l’accertamento della condizione e l’individuazione della causa scatenante. L’obiettivo principale è la definizione dell’allergene che provoca la reazione anomala del sistema immunitario segnalato dal paziente. I medici possono prescrivere differenti tipologie di analisi perché vi sono numerose sostanze che possono innescare una reazione leggera o una vera e propria crisi. Questo fenomeno ha alimentato lo sviluppo di vari strumenti diagnostici che vengono utilizzati dagli specialisti per appurare l’esistenza dell’allergia, valutare l’impatto del problema e formulare una cura adeguata. Gli allergologi possono prescrivere vari esami e le principali tipologie di test disponibili sono:
- Analisi ematica del sangue
- Prova di sensibilizzazione cutanea
- Test di provocazione/tolleranza per via orale
L’allergia è una condizione che determina una risposta anomala del sistema immunitario. Questa reazione viene provocata dalla produzione di anticorpi e altri mediatori chimici quando il soggetto entra in contatto con un determinato allergene. Per individuare i fattori scatenanti si svolgono delle prove allergeniche che analizzano le modalità di contatto e valutano le eventuali risposte immunitarie. I test ematici verificano la presenza delle immunoglobuline E IgE nel sangue per diverse categorie di sostanze estranee all’organismo. La tipologia di esame più appropriata viene stabilita dal medico dopo una visita specialistica durante la quale vengono esposte le manifestazioni e le caratteristiche delle reazioni. La prova ematica fornisce un risultato affidabile, ma per una valutazione più accurata si possono prendere in considerazione anche altre analisi in base ai consigli indicati dall’allergologo.
Come si svolgono le differenti tipologie di test allergologici?
L’esame del sangue per la rilevazione dei potenziali allergeni viene eseguito con un unico e modesto campione da un apposito laboratorio di analisi. Per visionare i risultati si devono attendere alcuni giorni e il parere del medico specialista che ha prescritto l’analisi. Il test di sensibilizzazione cutanea, invece, prevede l’esposizione diretta dei presunti allergeni sulla pelle per una valutazione visiva delle eventuali reazioni in un determinato arco temporale. Il contatto può avvenire tramite piccole perforazioni che introducono una piccola quantità della sostanza sospetta nel sistema immunitario. L’esame epicutaneo viene prescritto per indagare la comparsa di dermatiti da contatto e valutare le sostanze che innescano la risposta allergica tramite degli appositi cerotti che contengono gli elementi portatrici del problema. Il test di eliminazione, infine, diagnostica le allergie alimentari e prevede la sospensione temporanea di un alimento dalla dieta per un periodo più lungo.