Una recente ricerca su antiche mummie egiziane ha evidenziato che oltre ai fattori di rischio tipici della vita moderna, l'uomo ha avuto già in passato problemi cardiovascolari come lo sviluppo dell'arteriosclerosi.
Un’equipe mista di ricercatori, composta da scienziati dell’Università di California, del Mid America Heart Institute, del Wisconsin Heart Hospital e della Medical School di Al Azhar al Cairo, ha effettuato scansioni ai raggi X su 22 mummie conservate al Museo Archeologico del Cairo.
Arterie indurite e placche provocate dall’accumulo di colesterolo sono state ritrovate nelle mummie sottoposte allo studio.
Le persone mummificate appartenevano sicuramente a ceti sociali elevati, e si presuppone che la loro dieta fosse assai ricca, e che comprendesse anche un alto consumo di carne.
Su 16 delle 22 mummie erano presenti sia l’apparato circolatorio che il cuore, rimasti intatti dopo il processo di mummificazione.
Lo studio, apparso recentemente sulla rivista Journal of the American Medical Association ha evidenziato che tra le mummie analizzate tre di esse presentavano arterie indurite e che fattori di rischio di malattie cardiache erano presenti su altri tre esemplari.
Nove di queste presentavano depositi calcarei nelle arterie che conducono al cuore, ed alcune di queste avevano tali depositi in ben sei diverse arterie.
Tra le mummie di individui morti in un età superiore ai 45 anni sette su otto presentavano segni evidenti di calcificazione del tessuti, mentre nelle mummie di individui morti più giovani tale calcificazione era presente solo in due casi su otto.
Un altra osservazione evidente che hanno compiuto i ricercatori era che non risultava esserci una differenza sostanziale nei depositi calcificati in uomini e donne.
Sebbene noi oggi non possiamo sapere, hanno concluso i ricercatori, se l’arteriosclerosi sia stata la causa della morte degli individui mummificati, è comunque evidente che essi soffrivano del disturbo, il che fa pensare che già allora l’uomo fosse predisposto geneticamente e vivesse in un ambiente in cui erano presenti fattori di rischio di malattie cardiache analoghi a quelle attuali.