Una nuova ricerca suggerisce che l'orologio interno del corpo umano mal funzionante potrebbe essere tra i fattori di sviluppo del disturbo bipolare nei bambini.
I risultati di questa ricerca, realizzata presso l’Indiana University School of Medicine e pubblicata su BMC Psychiatry riguardano l’esame del codice genetico di 152 bambini affetti da disturbo bipolare, comparato con il codice genetico di 140 bambini sani.
I ricercatori hanno verificato esserci una variazione genetica nel gruppo di bambini con disturbo bipolare, che in particolare interessa un gene denominato RORB. Variazione che invece non era presente nei bambini coinvolti nel gruppo di controllo.
Il risultato delle osservazioni, secondo i ricercatori, offre un quadro evidente del fatto che tale variazione genetica legata al funzionamento del nostro orologio interno, così come di altre, probabilmente, anche se non ancora evidenziate ne individuate, potrebbe essere in futuro di grande importanza per lo studio dei fattori biologici del disturbo bipolare.
Si ritiene che tale gene, che è principalmente espresso negli occhi, nella ghiandola pineale e nel cervello, sia legato al ritmo circadiano del corpo.
Questo lascia pensare che un’associazione tra questo ed il disturbo bipolare, soprattutto tra i bambini sia altamente probabile, perchè uno dei sintomi più comuni e che si verificano per primi nel disturbo è legato alla diminuzione delle ore di sonno, che tra l’altro è anche la discriminante per diagnosticare il disturbo bipolare invece che la sindrome da iperattività e mancanza di attenzione, l’ADHD.