Al ristorante si consumano meno calorie se nel menù sono segnate le calorie di ogni piatto ed il fabbisogno giornaliero medio.
Lo hanno osservato i ricercatori del Rudd Center presso la Yale University.
Reclutati 303 adulti, i ricercatori li hanno invitati ad una cena servita in un ristorante. Il gruppo di volontari era però suddiviso in tre gruppi, ad ognuno dei quali è stato proposto un menù che conteneva indicazioni differenti.
Il primo menù comprendeva, accanto ad ogni piatto, il contenuto calorico di questo. Nel secondo tipo di menù, oltre alla segnalazione del contenuto calorico il menù presentava, in evidenza, la cifra dell’apporto calorico giornaliero consigliato in media. Il terzo tipo di menù invece non conteneva alcuna indicazione sulle calorie dei piatti serviti.
I ricercatori hanno monitorato le calorie consumate dai commensali dei tre gruppi, durante la cena, e poi hanno chiesto il loro parere sulla cena una volta terminata.
I commensali che avevano il menù con evidenziato il fabbisogno giornaliero di calorie sono risultati averne consumate, durante la cena, 1380, contro i 1630 degli altri due gruppi.
Vuol dire una differenza di 250 calorie, che di per sé non sono molte, ma se proiettate sul lungo periodo sono una cifra considerevole, in termini di salute.
Un esperimento interessante, che oltretutto potrebbe risultare altamente utile per orientarsi tra scelte diverse al ristorante.
Talvolta infatti, pensiamo che un piatto sia più calorico di un altro, ma non possiamo esserne certi perchè mancano indicazioni: un insalata è meno calorica di un hamburger, insomma, a patto che non sia condita in maniera tale da diventare al contrario una vera bomba di energia e di calorie.
L’etichetta con l’apporto medio giornaliero di calorie consigliato, permette poi, secondo i ricercatori, una maggior facilità di regolarsi, da parte delle persone che mangiano al ristorante, sulle calorie che si accumulano.