Sole, fumo ed eccesso di peso hanno qualcosa in comune, tutti questi fenomeni infatti possono contribuire a danneggiare la pelle.
L’opportunità di studiare i gemelli è particolarmente utile per la scienza medica, perchè la somiglianza genetica permette di scoprire più agevolmente quali fattori ambientali e quali fattori genetici esercitano la loro influenza sull’organismo.
Così i partecipanti alla ricerca, di età compresa tra i 18 ed i 77 anni, sono stati sottoposti ad un questionario che raccoglieva dati su peso corporeo, tipo di pelle, l’abitudine al fumo, l’alimentazione e precedenti diagnosi di tumori alla pelle.
Ad ogni partecipante è stato poi assegnato un punteggio sul danneggiamento della pelle in base ad alcune caratteristiche come la quantità di rughe e la presenza di variazioni nella pigmentazione naturale della pelle.
Oltre il 40 per cento dei motivi per cui la pelle invecchia non sono di carattere genetico. Questo hanno rilevato i ricercatori, e, tra i responsabili del rapido declino della pelle si contano proprio il fumo, l’obesità, e l’esposizione ai raggi solari.
Il fumo di sigaretta è da tempo riconosciuto come una delle cause dell’insorgere delle rughe, e, anche se le rughe correlate all’abitudine di fumare compaiono anche dopo un decennio rispetto alla prima boccata di fumo, il danno che ogni singola sigaretta produce al tessuto connettivo è costante.
Il fumo di sigaretta, hanno spiegato i ricercatori, induce la metalloproteinasi in matrice nella pelle e inibisce la sintesi del procollagene attraverso l’alterazione del fattore di crescita beta.
La combinazione di fumo ed esposizione al sole è particolarmente nociva.
Anche essere in sovrappeso contribuisce ad invecchiare la pelle, anche se un recente studio su gemelli danesi aveva rilevato che un indice di massa corporea maggiore riduceva i segni dell’invecchiamento nel viso.
Per effetto del grasso sottocutaneo che tende la pelle i segni possono essere meno evidenti, ma nelle persone anziane l’obesità aumenta la sensibilità della pelle ai danni.
Il consumo di alcool non è stato invece associato all’invecchiamento della pelle, ed i ricercatori hanno spiegato tale fenomeno con il fatto che alcune bevande alcooliche, soprattutto il vino rosso, contengono potenti sostanze antiossidanti come i polifenoli ed il resveratrolo.
I risultati dello studio sono pubblicati nel numero di dicembre di Archives of Dermatology.