Circa il 25 per cento delle persone sane hanno anomalie nei reni e nei vasi sanguigni di questi, anche se la maggior parte di queste anomalie non sono gravi.
Almeno un quarto dei potenziali donatori presentavano anomalie tra le quali la più comune era la presenza di calcoli renali, presenti nel 210% circa dei partecipanti.
Le anomalie, tra le quali il restringimento delle arterie renali, la presenza di cicatrici e di accumuli di tessuto nel rene (alcuni dei quali segnali di formazioni tumorali) erano comuni nei pazienti di età superiore ai 50 anni.
Il rapporto, pubblicato sulla rivista Clinical Journal of the American Society of Nephrology, rivela anche che alcune di queste anomalie erano inoltre più comuni nelle donne rispetto che negli uomini.
Nella maggior parte dei casi, queste non solo non causavano alcun disagio al donatore, ma non vengono ritenute nemmeno sufficientemente gravi da impedire la donazione del rene.
Secondo i ricercatori se i risultati evidenziano il miglioramento delle tecnologie di imaging, che permettono di scoprire anche le più sottili e minime anomalie nei reni, ancora non è chiaro se queste possono essere benigne o dannose per l’organismo sulla lunga durata.