Secondo alcuni ricercatori spagnoli sembrerebbe esistere un legame tra la sindrome da iperattività e mancanza di attenzione e alcune anomalie in una parte del cervello.
Utilizzando la risonanza magnetica (MRI) gli scienziati hanno operato la scansione del cervello di 42 bambini affetti da ADHD e di altrettanti bambini sani come gruppo di controllo.
Le scansioni hanno verificato che esiste una parte del cervello, nei bambini affetti da ADHD, che risulta più piccolo. Si tratta dell’area denominata corpo striato ventrale, e sarebbe leggermente ridotto nella sua parte destra.
Quest’area del cervello si trova accanto al nucleo di accumbens, un’area cerebrale che controlla la motivazione durante lo svolgimento di un compito, permettendo ad una persona di impegnarsi in questo fino a che non sia terminato.
Sarebbe dunque questa la ragione che provoca nei bambini i sintomi tipici della sindrome: la ridotta dimensione del corpo striato ventrale viene associata così dai ricercatori a sintomi come l’iperattività ed all’impulsività.
Sono risultati non nuovi, precedenti sperimentazioni su animali avevano già appurato che esisteva un’associazione tra il nucleo di accumbens e comportamenti impulsivi ed iperattività.
Lo studio, pubblicato di recente sulla rivista Biological Psychiatry, si conclude con il parere dei ricercatori che sostengono che l’ADHD non è solo causata da alterazioni al cervello che possono andare ad influenzare i processi cognitivi, ma anche da anomalie ed irregolarità che agiscono invece sulla motivazione e l’impegno.