Un apporto di grassi all’inizio di giornata sarebbe dunque non nocivo e potrebbe prevenire la sindrome metabolica ovvero quella serie di fattori di rischio che occorrono insieme e che possono aumentare la possibilità di sviluppare malattie coronariche, diabete ed ictus.
Secondo l’autrice dello studio, la dottoressa Molly Bray, molte ricerche negli scorsi anni hanno esaminato l’alimentazione in base a diversi parametri, come la qualità del cibo o la quantità, ma nessuno fino ad ora aveva investigato su potenziali differenze nel metabolizzare i cibi a seconda del momento della giornata in cui questi vengono assunti.
I ricercatori hanno perciò esaminato nei topi quanto il calendario di assunzione di determinati cibi influisse sullo sviluppo della sindrome metabolica.
I risultati, hanno dimostrato che i topi che iniziano la giornata con un pasto ricco di grassi e che la terminano con un pasto a basso contenuto di grassi avevano un profilo metabolico normale, al contrario invece dei topi che, invertendo questo ciclo di alimentazione presentavano significativi segnali di sindrome metabolica.
Precursori della sindrome metabolica sono il girovita in eccesso, resistenza all’insulina, colesterolo e trigliceridi a livelli elevati.
Secondo la dottoressa Bray sembra che una colazione ricca di grassi programmi la funzione metabolica per il resto della giornata, equilibrando il modo in cui questi sono accumulati e convertiti in energia nell’organismo.
Ciò significa che sostituire i grassi dalla cena alla colazione potrebbe essere la soluzione migliore per evitare il più possibile lo sviluppo della sindrome metabolica.
Fonte HealthNews