Una sostanza analoga a quella presente nel peperoncino viene prodotta dall'organismo, provocando la sensazione di dolore.
Bloccare la produzione di questa sostanza, commentano i ricercatori che hanno pubblicato i dati della loro ricerca su Journal of Clinical Investigation, potrebbe essere di aiuto nell’alleviare alcuni tipi di dolori cronici.
La capsaicina è l’ingrediente primario del peperoncino e la sensazione di bruciore che si avverte quando lo si consuma, accade quando questa si lega a determinati recettori presenti nelle cellule all’interno del corpo.
Lo stesso accade quando occorre un forte dolore nel corpo, con il rilascio di sostanze analoga alla capsaicina, acidi grassi denominati metaboliti dell’acido linoleico, che legandosi ai recettori presenti nelle cellule causano la sensazione di dolore.
I ricercatori hanno quindi investigato se ci sia un modo per bloccare la produzione di queste sostanze.
Prove di laboratorio sui topi hanno dimostrato che inibendo un gene presente nei recettori, non si verifica alcuna reazione alla capsaicina.
Una scoperta che potrebbe aprile la strada alla progettazione di un farmaco efficace nel trattare alcuni tipi di dolore cronico come quello dei malati terminali di tumore e malattie infiammatorie particolarmente dolorose come le artriti e la fibromialgia.