Tra gli uomini con disfunzione erettile, coloro che hanno bassi livelli di testosterone si trovano di fronte ad un rischio maggiore di disturbi e decessi legati all'insorgere di malattie cardiovascolari.
Lo riporta HealthDay News, che cita due differenti studi in proposito.
Il primo, frutto del lavoro di ricerca di un equipe medica dell’Università di Firenze, illustra l’esame dei livelli di testosterone in 1687 uomini in trattamento per problemi di disfunzione erettile.
Dopo 4 anni di reperimento dei dati, durante i quali 137 dei partecipanti avevano subito un attacco di cuore ed altri gravi problemi cardiaci, ed altri 15 erano deceduti per problemi legati al cuore, i ricercatori hanno verificato che tra le persone a maggior rischio erano coloro che presentavano all’inizio dello studio livelli di testosterone minori.
I ricercatori hanno quindi commentato, in una nota per la stampa di accompagnamento allo studio, che lo screening per evidenziare eventuali deficit nei livelli di testosterone sia particolarmente efficace per individuare le persone con disfunzione erettile che potrebbero essere esposti ad un rischio maggiore di problemi cardiovascolari.
Quello che ancora non è chiaro, concludono, è lo stabilire se bassi livelli di testosterone sono una causa o una conseguenza dell’aumento del rischio.
Un secondo studio sullo stesso gruppo di uomini ha poi scoperto che può esistere un legame tra l’obesità clinica (intesa come quella che registra un indice di massa corporea maggiore di 30 punti) e la riduzione del flusso di sangue nel pene.
Questa condizione era già stata in passato evidenziata come un segnale di un aumento dell’incidenza di disturbi cardiaci, come per esempio gli attacchi di cuore, negli uomini obesi, rispetto a quelli con peso nella norma.