Empatia significa capacità di provare simpatia per gli altri, ed essere disposti all'ascolto, alla comprensione ed all'aiuto.
Un calo che, almeno negli Stati Uniti, dove è stata condotta la ricerca esaminando una grande mole di dati ricavati da 72 studi precedenti, risulta essere più alto del 40%.
In definitiva, i ragazzi di oggi, rispetto ai giovani degli anni ’70-’80, prendendo in considerazione la fascia degli studenti universitari, risultano avere una minor capacità empatica, che si traduce nel fatto che fanno minori sforzi per capire e sostenere i propri coetanei, hanno minor simpatia o tenerezza per loro e sono meno sensibili per chi, intorno a loro, risulta essere meno fortunato o più in difficoltà.
I ricercatori dell’Institute for Social Research dell’Università del Michigan sostengono perciò che la cosiddetta “Generation Me”, quella che identifica appunto i ragazzi nell’età contemporanea nei paesi industrializzati, si rivela essere più egocentrica, narcisistica, competitiva ed individualista rispetto alle generazioni precedenti.
Tra le cause suggeriscono esserci l’alta esposizione ai media, triplicata rispetto al passato, la diffusione dei videogiochi, in particolare quelli che hanno contenuti violenti, e che ridurrebbero perciò la sensibilità nei confronti del dolore altrui.
Anche l’ambiente sociale ipercompetitivo in cui si trovano a vivere gioca sicuramente un ruolo fondamentale.
I social media e le amicizie “online” poi potrebbero anch’essi avere una certa importanza, perchè attraverso di questi, sostengono i ricercatori, i giovani apprendono la facoltà di “staccare la connessione” o non rispondere, attitudine che potrebbe tradursi in analoghi comportamenti anche di fronte ad un rapporto reale con chi hanno intorno.
Fonte HealthFinder