La crisi economica che colpisce la Grecia si riflette anche nella mancata fornitura dei farmaci, un problema assai grave per la salute nel paese ellenico.
Secondo l’azienda danese la riduzione delle vendite pregiudicherebbe la stabilità di molti posti di lavoro in Europa.
La decisione della Leo Pharma coinvolge due farmaci molto importanti, un agente anti coagulante del sangue ed un rimedio contro la psoriasi. Una decisione non tanto inedita, ma invece in linea con recenti provvedimenti presi da altri fornitori medici, che mettono la Grecia in una brutta condizione per quanto riguarda la sanità nel paese.
Un alto dirigente dell’azienda danese giustifica il provvedimento affermando che incoraggiare o sopportare iniziative di riduzione unilaterale dei prezzi potrebbe invogliare altre nazioni in crisi, come l’Irlanda o l’Italia, ad attuare analoghe riduzioni di prezzo.
Ed all’inizio di questa settimana un’altra società danese, la Novo Nordisk, ha ritirato un prodotto fondamentale come l’insulina per la stessa ragione.
I funzionari del governo greco sono stati molto irritati dalla decisione, ed accusano le aziende farmaceutiche.
Primo perchè la decisione di ritirare i prodotti dal mercato si manifesta come un vero e proprio esercizio di monopolio, secondo perchè ritengono che in passato le stesse aziende hanno avuto dalle vendita profitti elevatissimi, e quindi è incomprensibile in questo frangente arrivare alla decisione di chiudere le vendite.
Combinos, direttore generale del Ministero dell’Economia greco, ha ribadito che l’iniziativa di ridurre il prezzo dei farmaci sia stata presa a causa della richiesta del Fondo Monetario Internazionale di operare tagli per salvare l’economia nazionale.
In futuro il governo sarebbe disposto ad arrivare ad una soluzione di compromesso ed ha promesso di rimborsare, in tempi brevi, il debito con le case farmaceutiche.