Da una indagine condotta in Francia, indicazioni confortanti per prevenire e anticipare l'insorgere del male
Una possibilità di prevenzione che non riguarda tutte le donne, solo chi accusa i primi sintomi di una possibile fenomenologia depressiva. Questo lo studio messo a punto dalla dottoressa Marie-Laure Ancelin con la sua equipe all’ospedale parigino di Montpellier in Francia.
Nel 2002, alcuni studi effettuati a livello mondiale avevano visto l’efficacia della Hrt, terapia ormonale sostitutiva nel ridurre i rischi vascolari nelle donne dopo l’insorgere della menopausa. In seguito, l’Hrt è stato utilizzato a livello terapeutico, come trattamento per i sintomi della menopausa ad esempio le vampate di calore e la sudorazione notturna: “Resta il trattamento adottato comunemente da 25 milioni di donne che attraversano la menopausa, e tra queste l’80% ha avuto esperienza di questi sintomi durante gli anni“, spiega la dottoressa Ancelin said.
Il test sull’utilizzo preventivo di ormoni è stato condotto su donne vicine alla menopausa, con rilevamenti su 4.069 pazienti francesi ultra 65enni, e le donne che hanno smesso di prendere gli ormoni, entro due anni dall’inizio dello studio hanno evidenziato probabilità quasi triplicate di iniziare ad avere sintomi depressivi.
In particolare, coloro che avevano utilizzato un tipo di terapia con ormone estrogeno transdermico hanno evidenziato il 60% in più di probabilità di sviluppare depressione rispetto alle donne che non ne hanno fatto utilizzo.
“Sono indizi importanti – ha sottolineato Ancelin Said – bisognerà nell’evolversi della adozione di tali principi terapeutici valutare il rapporto rischi benefici e orientare caso per caso l’eventuale utilizzo“.