La barbabietola rossa appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae e pare che il suo utilizzo in campo alimentare sia conosciuto fino dai tempi antichi, tanto che vi è testimonianza scritta addirittura nei papiri babilonesi.
La barbabietola rossa appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae e pare che il suo utilizzo in campo alimentare sia conosciuto fino dai tempi antichi, tanto che vi è testimonianza scritta addirittura nei papiri babilonesi.
Esistono molte varietà di barbabietola: da orto, da zucchero, da foraggio, la barbabietola tonda di Bassano, la barbabietola indiana, la rossa di Chioggia, la lunga liscia, quella nera piatta d’Egitto e l’albina vereduna.
La barbabietola rossa contiene il 90 per cento di acqua, mentre il restante 10% è suddiviso in acqua, proteine, glucidi, fibra alimentare, vitamine e sali minerali quali il sodio, il potassio, il ferro, il calcio ed il fosforo.
Le vitamine presenti al suo interno sono le vitamine del gruppo B (B1, la B2, la B3), la vitamina A e la vitamina C.
La barbabietola è rossa grazie alla presenza di un colorante naturale che si chiama E 162 e viene utilizzato nell’industria alimentare per colorare altri alimenti.
La barbabietola è molto ricca di zuccheri e quindi è sconsigliata per le persone che soffrono di diabete; sembra che, come le arachidi, la barbabietola sia in grado di contrastare l’insorgenza del tumore al colon ma in particolar modo ha ottime proprietà rinfrescanti e rimineralizzanti grazie alla presenza elevata di saponine e sali minerali.
La barbabietola è ricca di vitamina C che rinforza il sistema immunitario ed è ricca di acido folico, sostanza fondamentale per la prevenzione della spina bifida e altre malformazioni fetali.
In più si è dimostrato che il succo di barbabietola migliori le prestazioni fisico – atletiche, quindi è indicata per tutti coloro che praticano uno sport.