L’OMS sta in questi giorni valutando degli importanti cambiamenti alle linee guida per la cura dell’AIDS, che, secondo una recente stima, oggi colpisce più di 33 milioni di persone.
Tra le novità l’introduzione della terapia anti-retrovirale su adulti ed adolescenti prima che le cellule del sistema immunitario siano inferiori alla soglia delle 350 cellule per millimetro cubo di sangue, e ciò a prescindere dal fatto che vi siano manifestazioni sintomatiche.
L’OMS auspica inoltre che il farmaco Stavudin, attualmente utilizzato nei paesi in via di sviluppo a causa del suo basso costo e della facile reperibilità sia sostituito da Zidovudina e Tenofovir, che non presentano gli stessi effetti collaterali irreversibili a lungo termine.
Per la prima volta poi si indica la somministrazione dei farmaci anche alle donne che allattano ed ai loro bambini, nell’intento di prevenire l’ulteriore trasmissione del male.
Tale nuove indicazioni prevedono un aumento dei costi che però è una spesa assolutamente necessaria se si vuole affrontare alla radici il problema dell’AIDS nel mondo.
I prezzi ridotti ed un maggior impegno nella sperimentazione hanno favorito l’accesso ai farmaci a sempre più persone, soprattutto nei paesi in via di sviluppo: un dato significativo è l’aumento considerevole di persone, più di un milione alla fine del 2008, che sono curate con farmaci anti-retrovirali, il 36% in più rispetto agli anni precedenti.
Un dato rincuorante, ma ancora non sufficiente, visto che attualmente meno della metà delle persone che necessitano del trattamento vi hanno accesso.
Le stime dell’OMS sono incoraggianti, da quando, nel 1996 è cominciata la massiccia produzione e soprattutto distribuzione di farmaci efficaci contro l’HIV, sono state salvate 2,9 milioni di vie, un successo che dovrebbe in futuro stimolare ancora di più l’impegno a combattere il male.