La vaccinazione anti-HPV, lo ricordiamo, non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili.
Purtroppo però, per quanto utile si sia dimostrato il suddetto vaccino, la sua efficacia sarebbe stata sovrastimata dalla numerose giovani donne che, in questi ultimi anni, si sarebbero sottoposte alla vaccinazione gratuita offerta dal proprio sistema sanitario nazionale di riferimento e che, una volta ottenuta l’adeguata protezione contro il virus del papilloma umano, si riterrebbero erroneamente protette nei confronti di numerose altre patologie a trasmissione sessuale.
► SINTOMI VIRUS PAPILLOMA UMANO
L’allarme, ancora una volta, giunge dagli Stati Uniti d’America e, in particolare, dal National Institutes of Health che avrebbe in questi giorni pubblicato i risultati di un’interessante indagine, sul tema della percezione del rischio in seguito alla prima serie di vaccinazioni, condotta all’interno di un variegato gruppo di 339 donne di età compresa tra gli 11 ed i 21 anni.
Ebbene, in seguito alla succitata indagine sarebbe emerso che, sebbene ogni donna intervistata ritenga comunque necessario l’utilizzo del preservativo in caso di rapporto sessuale a rischio, addirittura il 30% dei soggetti sottopostosi a vaccinazione riterrebbe di aver conseguito in questo modo un’ulteriore protezione dai danni derivanti dalla contrazione delle classiche malattie sessualmente trasmissibili.