Ridurre il contagio di HIV tra i giovani, un obiettivo ambizioso per le Nazioni Unite che sembra ottenere qualche risultato significativo.
Secondo il rapporto un risultato causato in gran parte dalle campagne di prevenzione contro l’AIDS.
dice che è in risposta alle campagne di prevenzione dell’Aids.
Tuttavia il panorama non è così roseo, secondo invece quanto riporta l’ONU, che rivela come in alcuni paese si stia invece assistendo ad un aumento dei casi, come in Uganda.
Fino a pochi anni fa la nazione africana aveva registrato progressi notevoli, ma poi lo slancio iniziale si è ridotto, facendo di nuovo crescere il numero di casi.
Le Nazioni Unite stabiliscono in 5 milioni nel mondo i giovani che convivono con l’HIV, e questa fascia di popolazione è coinvolta in almeno il 40% delle nuove infezioni.
In Africa sembra che abbiano avuto successo le campagne di prevenzione, ed i giovani non si percepiscono solo più come beneficiari passivi dei programmi di prevenzione, ma diventano loro stessi gli attori del cambiamento.
Tra i cambiamenti più evidenti il fatto di diventare attivi sessualmente più tardi e la riduzione del numero di partner.
In paesi come Botswana, Etiopia, Kenya, Malawi e Zimbabwe, la riduzione dei nuovi contagi, rilevata tra le giovani donne in gravidanza che si presentano per il check-up prenatale sembra indicare che si stanno raggiungendo gli obiettivi stabiliti dalle Nazioni Unite per ridurre il tasso di HIV tra i giovani.
Se però l’Onu ritiene che siano stati fatti progressi significativi, per quanto riguarda il trattamento dell’HIV la situazione non è così positiva.
Il trattamento dell’AIDS rimane complicato e costoso, e, a livello mondiale, solo un terzo di coloro che avrebbero bisogno dei farmaci antiretrovirali li riceve.
Secondo l’Onu, sono necessarie più risorse sia per sviluppare farmaci più semplici e meno costosi ed anche per razionalizzare diagnosi e trattamento.