Il suo nome significa "zafferano" e deriva dalla parola persiana-indiana "Kour Koum" infatti è anche conosciuta come lo zafferano delle Indie.
Dopo aver parlato delle proprietà della noce di cocco, del litchi e del kiwi, oggi vogliamo parlarvi di una spezia molto particolare che proviene dall’India e che appartiene alla famiglia delle Zingiberacee: la curcuma, oltre ad essere utilizzata in cucina, ha anche la funzione di colorante ed è una pianta perenne che cresce e si sviluppa nelle zone tropicali.
Il suo nome significa “zafferano” e deriva dalla parola persiana-indiana “Kour Koum” infatti è anche conosciuta come lo zafferano delle Indie.
Le sostanze contenute nella curcuma sono vitamina C, e per il 26% da amido, oli eterici (che sviluppano l’appetito stimolando i succhi gastrici) e soprattutto è ricca di curcumina.
Secondo dei recenti studi la curcumina ha la capacità di contrastare ben otto tipi di cancro: quello del colon, quello della bocca, quello ai polmoni, quello del fegato, quello alla pelle, quello ai reni, quello alle mammelle e addirittura anche la leucemia.
Infatti gli studiosi hanno riscontrato che nei paesi asiatici in cui vi è un grande consumo di curcuma, l’incidenza dei tumori è molto bassa, se non addirittura assente.
La curcumina ha anche notevoli prorietà antiossidanti, in grado di rendere inoffensivi i radicali liberi e quindi a rallentare l’invecchiamento cellulare.
Per facilitare l’assorbimento delle proprietà della curcuma è necessario assumerla insieme al pepe nero o al tè verde, o anche con alcuni grassi come l’olio di oliva o burro.