Sfatato un mito: il fruttosio non aiuta a dimagrire visto che il cervello non riesce neppure a riconoscerlo
Quante volte abbiano visto il nostro vicino al bar rifiutare la bustina di zucchero e scegliere con una certa soddisfazione la bustina di fruttosio?
Spesso e volentieri il fruttosio viene preferito allo zucchero perché si crede che sia meno calorico e che aiuti a dimagrire. In effetti è utilizzato molto spesso nei prodotti industriali visto che è più economico, ma molto spesso viene scelto come dolcificante naturale. Sfatiamo un falso mito: nulla di vero. Anzi sembra che il fruttosio non aiuti affatto a dimagrire, ma che sia del tutto indifferente al cervello che non si rende nemmeno conto della sua assunzione.
Anzi, sembra proprio che il fruttosio non blocchi la fame stimolando un senso di sazietà. Uno studio condotto dai ricercatori di Yale e pubblicato sul Journal of the American Medical Association, ha confrontato i due dolcificanti, zucchero e fruttosio, per poter capire quali meccanismi scatenino sull’appetito.
Ne è emerso che, mentre lo zucchero, e cioè il glucosio, riduce l’afflusso di sangue al cervello (all’ipotalamo in particolare) che controlla l’appetito e il senso di sazietà, la stessa cosa non si verifica nel caso di assunzione di fruttosio.
Anzi, secondo i ricercatori statunitensi il fruttosio agisce in parte solo parzialmente sugli ormoni della sazietà. Al contrario invece il glucosio agisce sull’inibizione del senso di appetito e può essere considerato un valido aiuto nelle diete.
Lo studio ha dimostrato che chi aveva consumato alimenti dolcificati con il fruttosio aveva l’ipotalamo ancora attivo nei minuti immediatamente successivi e i volontari hanno dichiarato che il senso di appetito non si era affievolito.