Il governo in carica in Romania ha recentemente dibattuto se introdurre una tassa sul cosiddetto “junk food”.
Secondo il ministro della Salute Attila Cseke, la tassa dovrebbe portare alle casse dello stato circa un miliardo di euro, il che risolverebbe in parte i problemi monetari della sanità pubblica in Romania, problemi cronici che rischiano di portare al collasso la nazione dal punto di vista del benessere della popolazione, dallo stato delle infrastrutture mediche alla possibilità di acquistare farmaci e medicine.
In Romania, secondo gli organismi di controllo nutrizionali, un persona su quattro soffre problemi di obesità, e quindi la nuova tassa dovrebbe andare a costituire un nuovo fronte di lotta contro un problema emergente e di sempre più vaste dimensioni.
Problema che tra l’altro incide sui costi per la salute in maniera notevole soprattutto nel mondo occidentale.
Una commissione speciale nominata dal ministero si occuperà di progettare come introdure la tassa e quali prodotti ne saranno coinvolti.
Una parte della progettazione sarà destinata ai colloqui con le industrie, locali ed internazionali, che potrebbero venire coinvolte. McDonalds’s per esempio, leader della ristorazione fast food in Romania.
Anche a Taiwan si sta valutando se introdurre una tassa analoga, mentre in Francia un progetto simile si tentò nel 2008, ma in seguito non venne poi attuato.