Una sindrome che può verificarsi consumando prodotti ittici mal conservati è la sindrome sgombroide che è un'intossicazione molto comune
Questo verme può essere ingerito quando si mangia pesce crudo, come sushi e sashimi, che non è stato precedentemente lasciato in freezer per 24 ore a meno 20 gradi centigradi poichè le larve non sono state debellate dalle viscere del pesce.
Un’altra sindrome che può verificarsi consumando prodotti ittici mal conservati è la sindrome sgombroide che è un’intossicazione molto comune, seconda solo alla ciguatera.
Questa sindrome viene di solito associata al consumo di determinate specie di pesci che vengono refrigerate o conservate in modi del tutto inadeguati dopo essere stati pescati.
I pesci in questione sono: sgombro, tonno, sardina e acciuga.
I sintomi vanno da una forte cefalea, a bruciore del cavo orale, crampi addominali, diarrea, nausea, palpitazioni e senso di malessere generale e si presentano subito dopo l’ingestione, circa dai 10 ai 30 minuti successivi.
Mentre i segni fisici che compaiono sono un pallore del viso, eritema, tachicardia ed ipertensione; questo risulta essere molto rischioso per le persone che soffrono di asma poichè possono provocare anche dispnea e broncospasmo.
Così come per la salmonellosi quindi, è importante conoscere la provenienza delle carni in questione ma soprattutto conoscere il modo di conservazione che per legge deve essere sempre indicato.
Nel caso della sgombroide i sintomi durano al massimo per sei ore e al massimo perdurano per un paio di giorni ma soltanto nei casi più gravi.