Uno studio recente suggerisce che al contrario di quanto si pensi le allergie provocate dalla carne non sono così rare.
In un articolo comparso ieri il Los Angeles Times evidenzia come uno dei più importanti siti informativi sulla questione delle allergie alimentari, il Food Allergy and Anaphylaxis Network non presenta, nei suoi elenchi, alcun riferimento alle allergie causate dalla carne.
Eppure, sostiene il quotidiano californiano, uno studio recente, condotto da ricercatori provenienti da tre diverse istituzioni di ricerca, l’Università della Virginia, l’Università del Tennessee ed il John James Medical Center in Australia, e presentato durante il meeting annuale della American Academy of Allergy, Asthma & Immunology, suggerisce che al contrario di quanto si pensi le allergie provocate dalla carne non sono così rare.
Analizzando 60 casi di anafilassi ricorrente ed inspiegabile, i ricercatori hanno scoperto che 25 dei pazienti presentavano anticorpi IgE nel sangue, in grado di reagire all’alfa galattosio, un carboidrato presente nella carne.
Secondo precedenti studi della stessa equipe di ricercatori, questo zucchero è presente nelle carni dei mammiferi ma non nei primati, ed in passato esso è stato identificato come uno dei fattori per cui sono difficili se non impossibili i trapianti di organi dagli altri mammiferi all’uomo.
Per aggirare il problema per esempio alcuni ricercatori hanno studiato come eliminare nei maiali destinati a fornire organi da trapiantare l’enzima che lo produce.
Il problema per cui fino ad oggi alla carne non si è data così grande importanza nei fenomeni allergici, spiegano i ricercatori, è che la reazione allergica può avvenire, nel caso della carne, anche dopo ore che questa è stata mangiata, e, visto che canonicamente si ritiene che i fenomeni allergici causati dal cibo debbano manifestarsi entro un arco di due ore, ecco che le reazioni allergiche che avvengono successivamente non vengono, spesso, collegate a quanto si è mangiato.