L’eiaculazione precoce (PE) è un problema estremamente imbarazzante per molti uomini, più di quanto ufficialmente si possa ammettere. E’ un disturbo che può manifestarsi a qualsiasi età, essere occasionale o una costante della vita sessuale. Tutto dipende dalle cause. Quando si presenta con regolarità alterando la qualità del rapporto di coppia e dunque la sfera sessuale, occorre mettere via l’imbarazzo e rivolgersi ad uno specialista: le cure ci sono!
Quando vedere un medico
Quando l’eiaculazione precoce (PE) avviene così di frequente da interferire con il piacere sessuale di coppia è importante intervenire con l’aiuto di un medico, specialista in andrologia e/o sessuologia. Questi dovrà anche cercare di capire le cause del problema ed importante saranno le informazioni che il paziente potrà fornire: è importante ad esempio evidenziare con quale frequenza l’eiaculazione si presenta e da quanto tempo; se accade con tutti i partner o con uno in particolare, in ogni tipo di approccio sessuale o in alcuni (preliminari, masturbazione, penetrazione, eccetera); quantità dei rapporti sessuali nell’arco di un dato periodo di tempo, eccetera. Non sempre, ma possono essere utili anche esami di laboratorio.
Le cure
esistono diverse opzioni per trattare l’eiaculazione precoce: terapia psicologica, terapia comportamentale e farmaci. E’ importante decidere il giusto approccio dopo averne parlato con il proprio medico, in base alle cause individuate o comunque sospette. Sono essenzialmente di 3 tipi:
- Terapia psicologica
- Terapia comportamentale
- Terapia medica (farmaci e creme anestetiche)
Terapie psicologiche
La terapia psicologica può essere usata come unico rimedio o in combinazione con altre metodiche: questa mira ad individuare e risolvere le cause dell’eiaculazione precoce che possono nascondersi nella psiche dell’uomo, come nel caso dell’ansia da prestazione o anche in relazione al rapporto di coppia. La terapia può essere anche eseguita con il partner, e diventa utile per superare le difficoltà sopraggiunte in seguito a ripetuti episodi di eiaculazione precoce.
Terapie comportamentali
La terapia comportamentale si basa su esercizi atti ad aiutare l’uomo a sviluppare tolleranza alla stimolazione e, di conseguenza, ritardare l’eiaculazione: tale metodica si dimostra efficace, ma di certo non risolve il problema scatenante e si può praticare solo con l’ausilio di un partner costante e che sia consapevole dell’obiettivo da raggiungere, cosa non sempre possibile.
Tra questi esercizi troviamo il metodo di compressione e quello dello stop-start.
Con il metodo di compressione, il partner stimola il pene dell’uomo fino a che non sia vicino alla eiaculazione. A quel punto, lo stringe fino a fargli perdere l’erezione almeno parzialmente: serve a fare in modo di prendere coscienza delle sensazioni che portano all’orgasmo, per poi iniziare a controllare e ritardare l’orgasmo da solo.
Anche con il metodo di stop-start , il partner stimola il pene fino a poco prima dell’eiaculazione, ma a quel punto si smette ogni stimolo fino a quando l’uomo riprende il controllo, a quel punto può iniziare una nuova stimolazione, per tre volte. Alla quarta si può raggiungere l’orgasmo. Il tutto, suggeriscono gli esperti, almeno 3 volte alla settimana, fino a risoluzione, almeno parziale del problema.
Terapie mediche
Per l’eiaculazione precoce possono essere usati anche dei farmaci. A livello Off-label ad esempio possono essere assunti (su prescrizione medica) alcuni antidepressivi ed in particolare quelli che interessano la serotonina (fluoxetina, paroxetina, sertralina e clomipramina), ovviamente a dosaggi molto più bassi rispetto a quelli utili per curare la depressione, anche per evitare gli effetti collaterali possibili (nausea, secchezza delle fauci, sonnolenza e riduzione del desiderio sessuale): servono a ritardare l’eiaculazione. Tra questi troviamo il Priligy che funziona aumentando temporaneamente i livelli di serotonina. Si tratta di un tipo di antidepressivo inibitore della ricaptazione della serotonina o SSRI.
Tali farmaci possono essere presi ogni giorno oppure solo prima del rapporto sessuale ( da 2 a 6 ore prima a seconda del principio attivo). Questa terapia può essere combinata con le altre, anche con creme anestetiche da applicare localmente. Come è facile immaginare servono a rendere il pene meno sensibile e quindi a ritardare l’orgasmo. Si applicano sulla punta del pene 20-30 minuti prima del rapporto: occorre lavarsi prima della penetrazione e comunque non lasciare le creme oltre questa tempistica in quanto potrebbero provocare una perdita di erezione. Tra queste c’è ad esempio la crema EMLA (che comprende lidocaina e prilocaina).
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Fonte: DrEd.com; Urology Health.com
Foto: Thinkstock