Cosa si intende con eiaculazione retrograda? Quali sono le possibili cause e sintomi? Con questo termine si intende un “orgasmo a secco”, in cui cioè non vi è fuoriuscita di sperma, il quale anziché risalire nel canale spermatico per il fisiologico percorso, segue quello inverso e rifluisce nella vescica. Tale condizione va dunque distinta dalla aneiaculazione, in cui vi è più propriamente un’assenza di fluido spermatico. L’eiaculazione retrograda non è nociva, come talvolta si pensa, ma può creare un certo imbarazzo nella vita sessuale e soprattutto comporta infertilità, per cui spesso è necessaria una cura. Ma vediamo nel dettaglio quali possono essere le cause ed i sintomi specifici.
Sintomi
L’eiaculazione retrograda non influisce sulla capacità di avere un’erezione o un orgasmo: la potenzialità ed il piacere sessuale restano immutati ma lo sperma che fuoriesce è pochissimo, oppure non ve ne è affatto. In questo secondo caso il sintomo è ben evidente, mentre nel primo occorre prestare attenzione ad altri campanelli d’allarme, come la difficoltà di un concepimento o le urine dense (in quanto contengono sperma perché questo defluisce nella vescica).
Quando vedere un medico?
Questa condizione non mette a rischio la vita di chi ne soffre ma è bene consultare un medico se si desidera avere un figlio (un andrologo/urologo) o se crea un forte impatto negativo a livello emotivo e dunque di relazione di coppia (un sessuologo/psicologo). A prescindere da questi, in caso di orgasmi a secco (o “asciutti”) sarebbe necessaria una visita specialistica per comprenderle le effettive cause e stabilire se si tratta effettivamente di una eiaculazione retrograda o piuttosto del sintomo di una qualche altra condizione di salute.
Eiaculazione retrograda, le cause
Nel corso di un orgasmo maschile, un tubo chiamato “dotto deferente” trasporta lo sperma alla prostata, dove si mescola con altri fluidi dando vita al materiale liquido noto come eiaculato. Il muscolo del collo della vescica (sulla sua apertura dunque) fisiologicamente si restringe per evitare che questo entri durante il suo passaggio dalla prostata all’uretra per poi fuoriuscire. Quando questo muscolo per qualche motivo non si stringe opportunamente si ha eiaculazione retrograda. Diverse condizioni possono provocare ciò. Tra queste troviamo:
- Chirurgia (ad esempio alla prostata o alla vescica)
- Effetto collaterale di alcuni farmaci (come quelli per la pressione alta, per i disturbi dell’umore, per l’ipertrofia prostatica)
- Danni ai nervi provocati da malattie quali il diabete, la sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale
- Radioterapia per curare un tumore sito nella zona pelvica
Fattori di rischio e prevenzione
C’è un maggior rischio di incappare in questa problematica anche se non se ne è mai sofferto prima dunque se si ha una delle condizioni sopra specificate o se si assumono i farmaci citati. Per la prevenzione è possibile tenere il più possibile sotto controllo le patologie che aumentano il rischio e sempre e comunque anche in caso di assunzione di madicinali, parlare con il proprio medico prescrittore. Se si prevede di avere figli in futuro e ci si deve sottoporre ad un intervento chirurgico che può provocare eiaculazione retrograda si può consultare uno specialista al fine di conservare il seme prima dell’operazione.
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Fonte: Mayo Clinic
Foto: Thinkstock