Su internet si diffondono contenuti a favore di bulimia e anoressia

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Se Internet è indiscutibilmente una delle meraviglie del ventunesimo secolo lo è nel bene come nel male. Sicuramente ha cambiato il nostro modo di comunicare, di fare ricerca, di relazionarsi con gli altri o di reperire informazioni. Ma è anche il palcoscenico sul quale, purtroppo, hanno trovato maggior visibilità anche comportamenti e sentimenti riprovevoli, come la pedo pornografia, la violenza o l’esaltazione del razzismo.
Un esempio in questo senso è la presenza sulla rete di centinaia di siti, forum e blog che esaltano l’anoressia e la bulimia, mali che, soprattutto nell’occidente industrializzato, affliggono milioni di persone, in particolare le donne.

Lo hanno evidenziato in uno studio statistico i ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, che hanno valutato quanto fossero presenti sulla rete spazi dedicati ad esaltare la magrezza estrema, il rifiuto del cibo, dichiarandosi costernati e scioccati da quanto scoperto.

Siti in realtà non molto diversi nella forma e nella progettazione da quelli dedicati a come perdere peso o dimagrire, con l’unica differenza che in questo caso consigli, ricette, discussioni sono invece centrati ad esaltare e promuovere una condizione patologica e pericolosa come quella di cui soffrono le persone con disordini alimentari.

Foto di donne magrissime, consigli per non mangiare o per evitare gli effetti collaterali dei disturbi bulimici ed anoressici, guide, tutto insomma quello che potrebbe servire a percorrere la via pericolosa del rifiuto del cibo e dell’ossessione per la magrezza.

Interessante la valutazione che i ricercatori hanno fatto sui contenuti di questi siti (180 sono stati quelli identificati):

L’83% di questi parlavano del rifiuto del cibo come uno strumento per avere più successo, l’81% si soffermavano sul controllo del proprio corpo, l’80% esaltavano la perfezione acquisita grazie alla magrezza estrema.

Altri dati statistici evidenziavano come nel 76% dei siti indicati era promosso un forte senso di solidarietà tra i praticanti di diete estreme, mentre nel 46% dei siti visionati erano presenti sezioni ad hoc con istruzioni per mascherare il proprio disturbo alimentare.

Sebbene la libertà di parola e di opinione sia da garantire sempre e comunque, è evidente che tali siti possono essere molto pericolosi, soprattutto per i giovani che possono essere maggiormente vulnerabili ai messaggi veicolati.

Fonte HealthNews

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