Il mal di denti è forse uno tra i dolori più acuti ed insopportabili che l'uomo possa provare.
E’ comune il terrore che tutti provano all’approssimarsi di questo dolore, perchè chi l’ha provato, anche a distanza di tempo si ricorda della terribile sofferenza provata.
Le cause del mal di denti possono essere molteplici, sebbene in generale il fattore scatenante dei sintomi dolorosi sia la stimolazione delle terminazioni nervose che si trovano intorno al dente ed al suo interno.
Ecco un breve elenco delle cause che possono scatenate questo lancinante e temuto dolore:
Ascesso: si tratta dell’infiammazione dei tessuti intorno ai denti con la conseguente produzione di pus. I motivi per cui si scatena l’infezione possono essere molteplici, dall’irruzione attraverso i tessuti molli della gengiva di batteri che penetrano in seguito a lesioni o alla presenza del tartaro o della placca batterica (ascesso paradontale), oppure, ancora, da un infiammazione che si sviluppa sulle radici dei denti all’altezza dei canali nervosi e da lì si allarga comprendendo i tessuti molli circostanti (ascesso periapicale).
La principale cura dell’ascesso prevede l’utilizzo di farmaci antibiotici in grado di combattere l’infezione, che possono risolvere il sintomo nel giro di 24-48 ore, ma che, sebbene in grado di risolvere temporaneamente il problema non sono però in grado di estirparne alla radice la causa. Quindi l’antibiotico serve solo in una fase acuta del sintomo, dopodichè è necessario l’intervento del dentista che opererà con pulizie e lavaggi della zona in cui si è formato l’ascesso.
Pulpite: è forse il più doloroso dei mal di denti, e consiste nell’infiammazione acuta della polpa che si trova all’interno della cavità dentale. Talvolta è difficile anche per il paziente identificare precisamente quale dei denti sia affetto dall’infiammazione, perchè nella polpa dei denti non esistono quelle terminazioni nervose chiamate “propriorecettive” che sono in grado cioè di far localizzare il dolore, che quindi può presentarsi come diffuso anche ai denti circostanti ed alle gengive.
L’infiammazione della polpa dentaria può essere reversibile, quando per esempio occorre in occasione di uno stimolo di carattere termico per esempio, quando cioè si prova un dolore acuto ingerendo cibi o liquidi troppo caldi o troppo freddi.
Questo è il primo campanello d’allarme che qualcosa non funziona, per esempio che ci si trova in presenza di una carie mal curata o in progressivo aumento. Si può ancora porre rimedio rimuovendo la carie e riparando il dente con un’otturazione. Se però la pulpite persiste allora siamo in presenza di un processo irreversibile, con successiva necrosi della polpa. In questo caso l’unica cura consiste nell’operazione che in gergo dentistico viene chiamata devitalizzazione, ovvero l’asportazione totale o parziale della polpa dai canali dentali e la pulizia di questi. In caso di un infiammazione della polpa non servono a nulla gli antibiotici, al massimo si possono utilizzare analgesici per sopportare le fasi più acute del dolore.
Gengivite: è un mal di denti causato dall’infiammazione delle gengive, che può presentarsi sia come un dolore continuato che provocato per esempio dalla stimolazione meccanica o termica.
Litiasi pulpare: Quando all’interno della polpa, per diversi motivi si sviluppano dei calcoli microscopici, la cui mobilità può stimolare in determinate situazioni le terminazioni nervose all’interno del dente.
Fratture: se intercorrono fratture alla radice dei denti o alla corona dentale la polpa improvvisamente può trovarsi esposta alle stimolazioni termiche o meccaniche risultando in un forte dolore, oppure può intercorrere un infiammazione ai tessuti vicini alla zona dove è avvenuta la frattura, con conseguente formazione, per esempio, di un ascesso.