Avrete sentito sicuramente parlare dello sbiancamento dei denti: è questo un procedimento che, utilizzando alcuni specifici prodotti, tende a donare ai denti un colore più chiaro e più bello da vedere. Ma lo sbiancamento dei denti danneggia i denti stessi oppure no?
Di questo si parla da moltissimo tempo e a fare luce sulla questione, una volta per tutte, è Cristiano Tomasi, dell’Università di Göteborg e membro della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia, il quale ha partecipato a un recente studio presentato al meeting annuale dell’American Society for Biochemistry and Molecular Biology e condotto proprio sui prodotti usati per lo sbiancamento dentale:
Sebbene siano studi in vitro, e quindi da valutare con una certa prudenza specie sul fronte delle possibili implicazioni cliniche queste ricerche pongono l’accento sul fatto che lo sbiancamento è una procedura che inevitabilmente comporta delle alterazioni della struttura dello smalto e della dentina. Bisogna però ricordare che queste alterazioni sono normalmente transitorie poiché il dente è un organo che ha una sua dinamicità, e scambia sostanze con l’ambiente circostante. Quindi, ad esempio, è possibile indurre una ri-mineralizzazione del dente stesso
Insomma lo sbiancamento dentale, se effettuato da uno specialista, non è dannoso per i denti nel lungo periodo. Dannosi sarebbero invece tutti quei trattamenti fai da te che si acquistano in farmacia o al supermercato e che invece metterebbero a repentaglio la salute dei denti.
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