L'aspirina è nota per la sua capacità di ridurre il rischio di malattie cardiache, ma è anche risaputo che può avere effetti problematici sullo stomaco, e di recente, sugli animali, è stata provato che è difficile anche per l'intestino.
E, come sottolineano i medici, che può essere evidente soprattutto in determinate condizioni come la presenza di una predisposizione genetica allo specifico disturbo gastrointestinale.
L’aspirina è nota per la sua capacità di ridurre il rischio di malattie cardiache, ma è anche risaputo che può avere effetti problematici sullo stomaco, e di recente, sugli animali, è stata provato che anche per l’intestino l’aspirina non è certo un toccasana.
I ricercatori hanno osservato, durante la ricerca, che l’uso di aspirina per un anno e più ha incrementato il rischio di malattia di Crohn di cinque volte.
Tuttavia lo studio suggerisce soltanto che esiste un possibile legame tra l’uso dell’aspirina ed il disturbo, ma non è stato in grado di dimostrare se effettivamente l’aspirina aumenta il rischio. Inoltre la ricerca non si è soffermata sulla quantità di aspirina assunta dai volontari quotidianamente.
Ma perchè l’aspirina aumenterebbe il rischio di contrarre il morbo di Crohn? Secondo il Dott. William J. Sandborn, gastroenterologo della Mayo Clinic, questa potrebbe contribuire allo sviluppo del male perchè andrebbe a danneggiare il rivestimento interno dell’intestino, che, nelle persone predisposte geneticamente, attiverebbe le condizioni per lo sviluppo del morbo.
Lo studio non ha trovato invece nessun legame tra l’uso di aspirina e la colite ulcerosa, un altro disturbo digestivo.
In futuro sono necessarie ulteriori ricerche per valutare meglio la possibile associazione tra aspirina e morbo di Crohn, anche se i medici insistono sul fatto che il farmaco ha comunque evidenti effetti benefici per ridurre il rischio di malattie cardiache e svolge un lavoro di prevenzione anche nei confronti di altri mali come il tumore al colon-retto.
Fonte HealthDay