Una storia turbolenta da giovani ed adolescenti aumenta il rischio di morte prematura o di avere problemi di salute una volta diventati adulti, già a partire dalla soglia dei 48 ani di età.
Sono i risultati a cui è giunto un recente studio di ricercatori britannici, che hanno seguito un campione di 411 ragazzi che nel 1961 avevano tra gli 8 ed i 9 anni.
Nel gruppo di coloro che a 10 anni manifestavano una serie di comportamenti anti-sociali, tra i quali la tendenza a non frequentare la scuola o avere rapporti conflittuali con i coetanei, e che all’età di 18 anni hanno avuto i primi problemi con la legge il 16,3%, ovvero circa un sesto, all’età di 48 anni risultavano essere deceduti o avere grossi problemi di salute ed un grado più alto di disabilità.
Un tasso quindi di quasi sette volte superiore a quanto si registra negli adulti che da giovani non avevano avuto un analoga attitudine comportamentale.
Gli autori dello studio, pubblicato su Journal of Public Health, commentano di essere stati alquanto sorpresi dall’evidenza dei risultati, che, hanno sottolineato, non si è verificato solo in patologie e disturbi legati solo in una più forte incidenza di comportamenti nocivi per la salute come l’abuso di sostanze o l’alcoolismo, ma che sembrava interessare un ampio ventaglio di patologie croniche come malattie cardiache, ictus, malattie respiratorie e tumori.
I ricercatori non sanno spiegare il perchè di tale fenomeno, anche se ritengono che l’impulsività e la mancanza di autocontrollo possano giocare un ruolo determinante.
Lo stress e le tensioni di uno stile di vita antisociale potrebbero insomma fare la loro parte, confermando la prova che per certe patologie ha un’enorme importanza a livello biologico una situazione di stress cronico.
Fonte: HealthFinder