Un farmaco comune, a basso costo e senza effetti collaterali degni di nota potrebbe aiutare nel trattamento dell'angina pectoris.
Lo rivelano alcuni ricercatori della Dundee University, che hanno di recente pubblicato i risultati delle loro ricerche sulla rivista medica The Lancet.
I forti dolori al petto provocati dall’angina si manifestano quando il muscolo cardiaco si trova in una condizione di scarsa ossigenazione. Un sintomo relativamente comune nelle malattie cardiache e che è responsabile spesso di un abbassamento sensibile della qualità della vita, soprattutto per le persone che ne soffrono cronicamente.
La ricerca ha coinvolto 65 pazienti affetti da angina, ai quali è stato somministrato l’allopurinolo, il farmaco che da quarant’anni viene utilizzato per trattare la gotta.
Coloro che hanno ricevuto il trattamento, rispetto a coloro cui è stato somministrato un placebo, sono stati in grado di camminare il 25% del tempo in più prima di accusare dolori al petto.
Secondo i ricercatori l’allopurinolo blocca un enzima chiamato xantina ossidasi, che a sua volta riduce l’energia utilizzata dal cuore per ogni battito.
Grazie a registrazioni elettriche dell’attività del cuore è emerso che l’allopurinolo ha consentito al cuore di lavorare più a lungo prima di mostrare segni sensibili di carenza di ossigeno.
Mentre sono necessari ulteriori studi in merito gli esperti si dimostrano ottimisti, soprattutto perchè questo farmaco è a basso costo e non ha effetti collaterali sensibilmente elevati, e permetterebbe quindi se la sua efficacia venisse ulteriormente confermata, di ridurre i costi assai dispendiosi per il trattamento dell’angina pectoris, per esempio nei paesi poveri ed in via di sviluppo dove angioplastica e bypass chirurgici sono inaccessibili ai più.