Cos’è la Fibrillazione Parossistica Atriale (PAT)? Si tratta di una condizione, in cui le camere superiori del cuore (gli atri, per l’appunto) battono in modo irregolare (aritmia), estremamente veloce (tachicardia, a volte anche raggiungendo i 200-220 battiti al minuto (bpm). La condizione è chiamata parossistica , in quanto si verifica improvvisamente e senza preavviso. E’ uno dei tipi di tachicardia sopraventricolare. Nelle persone sane, tale condizione non è considerata pericolosa, ma lo è per chi ha subito interventi cardiaci di qualche tipo. Quali sono le cause? Ed i sintomi correlati?
Cause
Ci sono alcune potenziali cause di fibrillazione atriale parossistica. In alcune persone sembra sia provocata dalla presenza di tessuto cardiaco in eccesso che funziona da conduttore supplementare dei passaggi elettrici, che sviluppa quindi in modo occasionale e rapido battiti cardiaci: tale condizione è nota come sindrome di Wolff Parkinson Bianco (WPW). In altri casi, dipende da piccole anomalie nel nodo atriale, che creano appunto tachicardia o palpitazioni. Non rari questi sintomi negli alcolisti o in chi fa abuso di caffeina o altri stimolanti.
Come si fa la diagnosi di Tachicardia Parossistica atriale?
E ‘difficile da diagnosticare la tachicardia parossistica atriale, poiché non è una condizione costante, ma estemporanea: la si può vedere con un elettrocardiogramma se avviene nel momento in cui lo si sta facendo. Se una persona sta vivendo palpitazioni o tachicardia ricorrenti, può essergli consigliato di indossare un piccolo monitor (anche per diverse settimane) con due sonde collegate al cuore atto a registrare l’aritmia nel momento in cui si manifesta. In alternativa, se i sintomi si verificano di frequente, un Holter 24 ore può essere utilizzato per catturare battiti veloci ed extra.
Come si sviluppano i sintomi
I sintomi di tachicardia parossistica atriale possono durare per alcuni minuti o diverse ore. Quando il battito cardiaco rapido permane per più di un paio di minuti, una persona può sentirsi senza fiato, avere dolore al petto, vertigini, senso di debolezza o anche un attacco di panico. E’ spaventoso infatti sopportare per tante ore questa condizione, anche se non provoca dolore o svenimento. Capogiri e svenimenti possono manifestarsi quando le camere atriali non sono in grado di riempirsi completamente, determinando in tal modo inadeguato apporto di sangue al corpo e ai polmoni. Anche se questo raramente provoca un pericolo per la vita, sono a rischio particolare i bambini che hanno subito interventi chirurgici come la Fontan: si possono avere casi di morte improvvisa.
Cure
Se la fibrillazione atriale parossistica si verifica raramente, in una persona sana, non è necessaria una cura, anche se i medici possono suggerire di evitare bevande contenenti caffeina e di tenere un registro di eventi. Quando si verifica spesso, va indagata la causa e quindi il modo di trattarla. In presenza di sindrome di Wolff Parkinson Bianco, un elettrofisiologo potrà eseguire un’”ablazione” cardiaca, ovvero una procedura non chirurgica, eseguita tramite cateterismo, in grado di distruggere il tessuto cardiaco in eccesso che invia i falsi segnali elettrici al cuore. Se questa sindrome non è presente e la tachicardia è frequente si possono usare farmaci capaci di tenere sotto controllo il battito cardiaco. Quando la tachicardia atriale parossistica non risponde a questi medicinali si può comunque provare un’ablazione cardiaca o l’impianto di un defibrillatore (simile ad un pacemaker) che aiuta a regolare il ritmo cardiaco. I pazienti che hanno avuto la Fontan sono abbastanza suscettibili ad avere questo metodo di trattamento, dal momento che per loro, la tachicardia può rappresentare un pericolo di vita.
Diabete e rischio di fibrillazione atriale
Fonte: Wisegeek.org
Foto: Thinkstock