L’infarto e i problemi cardiaci sono al primo posto per la mortalità nei paesi occidentali, a causa della vita sedentaria, dell’inquinamento e della cattiva alimentazione. I ricercatori, oltre ad avvertirci sulle possibili conseguenze di uno stile di vita smodato, stanno compiendo anche grandi passi avanti per quel che riguarda la riparazione dei danni dovuti all’infarto.
La cardiologia insegnava che, una volta morte, le cellule del cuore non potevano rinascere. La mancanza di ossigeno, a causa dell’infarto, provocava danni irreparabili, e la terapia d’urgenza cercava di limitare al massimo questi danni fornendo nutrimento al cuore durante l’ischemia cardiaca. Ma i danni già fatti al miocardio non potevano essere riparati. Questo fino a ieri.
Oggi i ricercatori sono convinti di poter rigenerare le cellule, e gli studi condotti fino ad oggi portano in questa direzione.
Le nuove ricerche
Anche se tutta da verificare, una nuova ricerca della Lewis Katz School of Medicine dell’Università di Temple che è stata pubblicata su Circulation Research indica la via. Lo studio è il primo del genere, e ha puntato a scoprire un elisir di lunga vita per il cuore, un rigeneratore che potesse riparare i danni. Con a capo Mohsin Khan, i ricercatori hanno studiato con particolare attenzione una molecola di RNA, la miR-294. Lo studio sulle cavie ha portato ad ottimi risultati, con le cellule cardiache che sono state riattivate come se il muscolo cardiaco fosse tornato quello di un bambino, nonostante i danni dovuti all’infarto indotto negli animali.
L’attenzione su questa molecola era dovuta alla sua già nota funzione di regolazione del ciclo cellulare durante lo sviluppo. Una volta diventati adulti però, nei mammiferi questa molecola smette di funzionare, e interrompe il suo effetto rigenerante sulle cellule.
Lo studio si è quindi concentrato sul modo con cui riattivare questa funzione, in una sorta di macchina del tempo per riportare la molecola, e il cuore, ai tempi dello sviluppo. Tornare bambini portando indietro l’orologio, grazie alla somministrazione di miR-294.
I topi che avevano appena avuto un infarto sono stati trattati per due settimane con la molecola, e in due mesi il loro cuore ha mostrato un netto miglioramento dei danni e la riattivazione delle cellule morte. In pratica le cellule cardiache sono tornate alla programmazione embrionale. Tornano giovani dunque, e l’attivazione della molecola può essere accesa e spenta dai ricercatori, che ora inizieranno la fase sperimentale.